“La situazione dei senzatetto a Latina necessita di interventi strutturali e non di risposte momentanee”. A dirlo è Giovanna Miele, esponente di Forza Italia, a margine della commissione Welfare e Terzo Settore che si è riunita oggi e a cui ha preso parte.
Nel suo intervento, durante, la seduta Giovanna Miele ha rappresentato le preoccupazioni di Forza Italia, inerenti soprattutto la situazione dei clochard, toccando anche le difficoltà dei nuovi poveri e dei papà separati. “Latina si trova in una situazione di grave degrado, ben simboleggiata dai due clochard che fino a poco tempo fa dormivano nell’ex mercato annonario di Via Don Morosini. Rimuovere loro non cancella il problema. In tanti ancora trascorrono la notte a cielo aperto, senza un tetto sotto cui proteggersi. È evidente che il dormitorio comunale non può bastare a garantire una vita dignitosa a queste persone che si trovano in condizioni estreme. E ciò nonostante l’impegno dei tanti volontari che tentano con i loro mezzi di prendersi cura dei più disagiati. Bisogna rilevare che la situazione è peggiorata: le persone senza dimora sono molto spesso cittadini italiani, che una volta avevano una vita e magari un lavoro dignitoso, e che ora si trovano sui cigli della strada e a chiedere carità ai semafori. E qualche volta sono persino papà separati, che hanno lasciato la casa coniugale senza trovare una nuova sistemazione”.
Il problema è anche igienico e sanitario. “I clochard non hanno a disposizione i più comuni servizi igienici e sanitari, e a volte improvvisano bagni a cielo aperto – prosegue Giovanna Miele – così come avviene ad esempio nei pressi della rotonda del Piccarello”.
“Tutto questo non è ammissibile – conclude Giovanna Miele – con Giorgio Ialongo, a nome di Forza Italia vorremmo approfondire quali sono le iniziative che si vogliono attuare per far fronte a queste criticità. Sarebbe opportuno che sia fatto un censimento dei senza tetto, appurando qual è la loro reale condizione e le necessità a cui devono far fronte. Sulla base dei dati raccolti si possono strutturare delle risposte che non lascino nessuno escluso. Noi ipotizziamo ad esempio che si possano dare gli immobili comunali alle associazioni di volontariato autorizzate, per poter curare e dare un riparo a chi ne ha bisogno. La grave situazione in cui versano i clochard non è garanzia dei diritti civili, né per chi vive queste esperienze sulla propria pelle, né per chi subisce passivamente, costretto ad assistere al degrado e alla disperazione di queste persone. Ci auguriamo che siano messe in campo risposte serie e concrete, e magari rapide, prima che arrivi l’inverno a peggiorare le cose”.