Il servizio di raccolta dei rifiuti nel capoluogo pontino continua ad annaspare. Anche oggi per le strade di Latina sono molti i cassonetti stracolmi; ieri in alcuni borghi i sacchetti dell’indifferenziata giacevano sui marciapiedi da oltre 24 ore. Il sindaco Damiano Coletta, nel tardo pomeriggio di ieri, ha preannunciato un piano operativo, non meglio precisato, chiedendo collaborazione ai dipendenti della Latina Ambiente a cui è stato prorogato il servizio fino alla fine dell’anno.
Con una nota stampa a firma di Gianluca Di Cocco e Mauro Bruno, questa mattina, Cuori Italiani ha fatto la sua proposta per uscire dall’emergenza: l’emanazione di un’ordinanza a tutela della salute pubblica e l’attivazione di procedure per il nolo a caldo di autocompattatori a supporto dei mezzi della Latina Ambiente. I due esponenti politici fanno anche un preventivo: 550 euro più Iva al giorno per ogni compattatore. “Non servono collaborazioni per uscire dall’emergenza di questi giorni, o conferme sugli impegni dei dipendenti della Latina Ambiente – commenta Cuori Italiani in replica al sindaco – nella circostanza da tutti conosciuta che la società mista con i propri mezzi mai potrà arrivare ad una soluzione efficace del problema rifiuti in città, in altre parole, non sono in grado di smaltire i quantitativi che ogni giorno gli autocompattatori vetusti, prelevano dai cassonetti. Nonostante le buone intenzioni degli operai – dicono ancora Gianluca Di Cocco e Mauro Bruno – non ci sono mezzi sufficienti e quelli presenti, obsoleti e sempre fermi per problemi meccanici, non potranno mai garantire un servizio efficace. I cumuli di immondizia sparsi in città devono essere prontamente rimossi, anche nella circostanza della stagione calda che facilita il proliferarsi di malattie e cattivi odori. Un’emergenza sanitaria, di decoro urbano ed economica con i relativi risvolti negativi, che potrebbe portare sulla Marina di Latina e sul turismo, vista anche la concomitanza con la stagione ricettiva”.
Ma la soluzione di Cuori Italiani non piace affatto al personale dipendente della Latina Ambiente. Anzi, è da scartare completamente. A spiegarne le ragioni è Davide Guglia della Rsa: “Quello del nolo a caldo non è una soluzione condivisibile perché impone alla società, per altro in liquidazione e in attesa per il concordato, un doppio costo: da una parte deve pagare il nolo, quindi un’altra società che con propri mezzi e personale esegua il servizio, e dall’altra deve pagare lo stipendio a chi resta ‘a piedi’. Abbiamo sempre sostenuto la necessità di sottoporre i nostri mezzi a manutenzione perché fossimo messi nelle condizioni di svolgere il nostro lavoro. Per uscire dall’emergenza rifiuti possiamo accettare, in via del tutto eccezionale, il nolo a freddo. In quanto alla collaborazione auspicata dal sindaco possiamo solo dire che il personale della Latina Ambiente non si è mai sottratto al lavoro che continua a svolgere nel migliore dei modi per il bene della città”.
In realtà, precisa più tardi Cuori Italiani, il nolo a caldo proposto sarebbe “da far gravare direttamente sul bilancio del Comune di Latina”.
Ma per il bene della città i lavoratori confidano per il futuro in una gestione in house del servizio rifiuti: “Abbiamo chiesto un incontro al neo sindaco – ha detto Guglia – e speriamo che ci riceva al più presto”. Sono giorni terribili questi per il personale della Latina Ambiente: fa caldo e indossano ancora le scarpe invernali: “Questo per non gravare ulteriormente sulla società – commenta Emanuele Foresti della Filas -. Il piano concordatario prevede una ristrutturazione. Il rischio di accesso agli ammortizzatori sociali è dietro l’angolo. Noi stiamo facendo tutto il possibile per mantenerci il posto di lavoro e ci dispiace se in città il messaggio che passa è diverso. Operiamo in condizioni estreme. E sentire proposte come il nolo a caldo ci spaventa non poco perché andrebbe a gravare ulteriormente sulla società e sulla nostra occupazione”.
Nel mese di giugno ci sono state tensioni anche per lo stipendio, pagato alla fine con soli pochi giorni di ritardo in due tranche. Ma l’incertezza fa da padrone. E’ atteso per luglio il pagamento della quattrodicesima, ma c’è il rischio di vedersi in busta paga solo i ratei di due mensilità, giugno e luglio, poiché la proposta di concordato preventivo è stata presentata a maggio e quindi non è possibile effettuare pagamenti antecedenti, in attesa della risposta del Tribunale. Il liquidatore Bernardino Quattrociocchi ha chiesto l’autorizzazione al pagamento dell’intera quattordicesima. Ma al momento non si hanno risposte.
“Non servono collaborazioni per uscire dall’emergenza di questi giorni, o conferme sugli impegno dei dipendenti della Latina Ambiente – spiegano da Cuori Italiani – nella circostanza da tutti conosciuta che la società mista con i propri mezzi mai potrà arrivare ad una soluzione efficace del problema rifiuti in città, in altre parole, non sono in grado di smaltire i quantitativi che ogni giorno gli autocompattatori vetusti, prelevano dai cassonetti.
Nonostante le buone intenzioni degli operai – dicono ancora Gianluca Di Cocco e Mauro Bruno – non ci sono mezzi sufficienti e quelli presenti, obsoleti e sempre fermi per problemi meccanici, non potranno mai garantire un servizio efficace. I cumuli di immondizia sparsi in città devono essere prontamente rimossi, anche nella circostanza della stagione calda che facilita il proliferarsi di malattie e cattivi odori. Un’emergenza sanitaria, di decoro urbano ed “economica” con i relativi risvolti negativi, che potrebbe portare sulla Marina di Latina e sul turismo, vista anche la concomitanza con la stagione ricettiva”.