La consigliera dem Nicoletta Zuliani, a margine del Consiglio comunale di ieri, 8 aprile 2019, torna sull’Abc Latina. Un argomento che tiene impantanata la politica e l’amministrazione comunale a guida Lbc che si è messa in gioco puntando tutto sull’azienda speciale. L’esponete del Pd risponde criticamente all’uscita del sindaco Damiano Coletta che ieri in aula ha chiesto di “spegnere i riflettori sulla sentenza del Consiglio di Stato” che ancora non ha trovato esecuzione.
“Non si possono spegnere i riflettori su Abc – attacca oggi Zuliani – che presenta criticità finché queste non verranno rimosse. È chiaro che il sindaco e coloro che hanno creato l’azienda speciale senza presupposti certi vogliano oggi cercare di minimizzare quanto accade. Ma chi fa opposizione seria e responsabile non può lasciar passare certe incongruenze”.
La consigliera, particolarmente attenta alle procedure dell’azione amministrativa, ricorda che in una commissione Trasparenza di gennaio 2018 “la segretaria generale si fece scappare che tutti gli atti erano corretti e legittimi, salvo poi smentire di averne mai dichiarato la legittimità con una nota qualche giorno dopo”. Zuliani, dopo aver ricordato l’antefatto, aggiunge che “il Consiglio di Stato ha oggi certificato che è un segmento dell’iter non era legittimo”.
“Un’azienda, per operare in modo efficiente, efficace ed economicamente conveniente – afferma la consigliera – deve possedere a monte un investimento: ad oggi ancora non risulta neanche inviata la documentazione presso la Cassa depositi e prestiti per chiedere il muto di 8 milioni, e ricordo che 8 milioni è una tranches assolutamente minima rispetto a quella che l’azienda richiederebbe per funzionare a regime”.
“Altro presupposto importante – spiega l’esponente del Pd – è che il Comune sia dotato di uffici adeguatamente strutturati e dotato di organico per la gestione dei controlli e dei rapporti con l’Azienda: non dobbiamo spendere troppe parole per ricordare che la condizione della macchina amministrativa a tre anni dall’insediamento di questa amministrazione è assolutamente carente sia di strutturazione che di organico, tanto da essere continuamente rimodulata sia nell’attribuzione delle competenze che riguardano l’azienda speciale (tuttora è afferente a ben tre diversi assessori), sia nelle competenze attribuite ai dirigenti, oggi appesantiti ognuno da un ‘pezzo di urbanistica’ frantumata in 1000 diverse competenze attribuite a ben 4 diversi dirigenti tra cui quello dell’ambiente già carico a causa di Abc. Tralascio completamente la questione cronica di assunzione di nuovo personale”.
Zuliani, che di professione fa la docente, dà un brutto voto in trasparenza. “Dal punto di vista della trasparenza – afferma – non siamo ancora allineati alla sufficienza: sia sul sito dell’azienda speciale che sulla sezione ‘amministrazione trasparente’ del sito istituzionale del Comune dove dovrebbero comparire tutti i documenti necessari per poter conoscere le decisioni del consiglio di amministrazione e le relazioni dei revisori dei conti Abc ed effettuare così i vari controlli: così non è, e questa mancanza di tempestività di pubblicazione degli atti e di conseguenza di controllo è una criticità seria”.
Altra insufficienza grave la prof l’assegna al rispetto degli atti di indirizzo: “Attualmente l’azienda risulta disallineata rispetto agli atti di indirizzo che il Comune ha dato attraverso l’approvazione dei suoi atti fondamentali: il comitato di vigilanza ancora non esiste, e sarebbe dovuto essere lo strumento importante di raccordo con i cittadini sia per i loro contributi in termini di partecipazione, sia in termini di controllo da parte della cittadinanza”.
Ecco perché i riflettori di Zuliani rimarranno accesi su Abc.