Da una parte le Province d’Italia destinate a scomparire e dell’altra l’impossibilità dei dipendenti a cercare lavoro in altri enti. Le Province, e in particolare quella di Latina, non rilasciano i nulla osta al proprio personale per mobilità e comandi perché li ritiene indispensabili, compromettendo così le loro aspettative di crescita professionale. Trova spazio in questo contesto un intervento di Marco Marini, segretario generale del Sindacato Filp / Cnal.
“La Provincia di Latina, malgrado la situazione in cui versa l’Ente Provincia in tutta Italia che vede una linea intrapresa dal Governo che porterà alla chiusura degli Enti Locali sovraordinati ai Comuni, continua a negare nulla osta a dipendenti mobilità o comandi verso altri enti locali – spiega il segretario generale del sindacato -. In particolare, considerata la carenza di personale dei Comuni, molti dipendenti dell’Ente di Via Costa vedono negli stessi la possibilità di avere un futuro più certo e in alcuni casi la possibilità di crescita di carriera, cosa che la Provincia non può più garantire, anzi nelle risposte dell’Ente c’è sempre una motivazione di “dipendente indispensabile”. Già quest’anno la produttività del 2016 è slittata di parecchi mesi, sintomo questo di iniziali difficoltà anche dal punto
di vista economico dell’Ente di Via Costa. I nulla osta negati sono come macigni su quei dipendenti che hanno voglia di crescere professionalmente e che invece sono prigionieri dell’Amministrazione. In passato anche recentissimo questo non è avvenuto per alcuni dipendenti che, malgrado ricoprivano ruoli importanti all’interno dell’Ente, hanno avuto l’autorizzazione a trasferirsi presso dei Comuni, quindi con un trattamento differente da dipendente a dipendete, e questo è un comportamento rituale da parte dell’Ente di Via Costa”.
“Alcuni dipendenti – continua Marco Marini -, anche in considerazione al reiterato comportamento della Provincia, hanno dato mandato legale per la tutela dei propri diritti in merito a responsabilità dei procedimenti mai riconosciute a livello economico e per appunto i nulla osta negati che l’ente giustifica con l’indispensabilità degli stessi senza alcun riconoscimento di alcun genere”.