Non si placa la polemica legata al caso della scuola Innocenti di Borgo Carso, statalizzata dall’amministrazione comunale di Latina con una delibera di giunta, approvata mentre era in corso la possibilità di verifica della disponibilità di altra congregazione religiosa al subentro delle suore Francescane che ne avevano dato disdetta il 28 dicembre scorso, e confermata dalla stessa amministrazione comunale all’indomani dell’adesione al progetto da parte delle suore Apostole poiché ritenuta una soluzione con “elementi di fragilità”.
In questi giorni si è accesa una vibrata polemica che ha attraversato non soltanto i diretti interessati, i genitori dei bambini e l’amministrazione comunale, ma anche gli ambienti politici, sociali e non ultima la Diocesi di Latina. E’ di oggi un intervento dell’ex presidente del consiglio comunale di Latina ed ex presidente della Provincia di Latina, Salvatore De Monaco, attualmente coordinatore regionale Msi-Dn, che ritenendo illegittima la delibera della giunta di Lbc si appella agli esponenti di opposizione che siedono in Consiglio affinché trovino nell’unità la forza di porre rimedio ad “uno schiaffo insopportabile inflitto alla comunità di Borgo Carso”.
“Ho seguito con attenzione – afferma De Monaco – le rimostranze portate avanti con energia dalle famiglie e il lucido intervento dell’ex consigliere comunale Gianni Chiarato, il quale con precisione ha individuato le criticità politiche dello scellerato intendimento dell’amministrazione. Il tentativo è quello di sradicare storie tradizioni e legami che hanno fatto crescere la nostra città in tutti questi anni. La cosa insopportabile è che si usino i bambini, la loro sensibilità e quella delle loro famiglie per perseguire un obiettivo di natura squisitamente politico (il sindaco ritiene che la scelta di statalizzare non sia di natura politica ma dettata da ragioni tecniche, ndr). Non sarà sfuggito, infatti, che a caldeggiare la scelta della statalizzazione è stato un determinato segmento della maggioranza: Marina Aramini e Antonino Leotta, entrambi direttori scolastici, che sarebbero beneficiati politicamente e professionalmente da una eventuale statalizzazione delle scuole del Comune di Latina”.
“Dal punto di vista amministrativo, tuttavia – prosegue De Monaco -, la maggioranza dimostra di ignorare gli atti tuttora vigenti che vincolano il Comune: con deliberazione 201\2016 l’allora Commissario straordinario, dottor Giacomo Barbato, adottando i poteri del consiglio comunale ex articolo 42 Tuel 18.08.2000 n°267, avente ad oggetto ‘Regolamento per scuole dell’infanzia comunali paritarie’ e disponibile sul sito internet dell’Ente, provvedeva a censire tutte le scuole dell’infanzia paritarie del Comune di Latina, compresa ovviamente la ‘Innocenti’ di Borgo Carso, facendo esplicito riferimento alle convenzioni con le congregazioni religiose e lo stretto legame, fin dai tempi della fondazione della città, che queste hanno con il tessuto sociale e con la comunità cittadina”.
“Appare evidente, quindi, che la deliberazione con cui la Giunta ha inteso procedere alla statalizzazione della scuola sia illegittima perché in palese contrasto con il regolamento suddetto. L’amministrazione – conclude – può certamente mutare indirizzo puntando a statalizzare Borgo Carso prima e poi tutte le altre scuole dell’infanzia, ma non può che farlo con un passaggio in Consiglio comunale. Lo dico da ex Presidente del Consiglio Comunale: è necessaria l’unità di tutti i consiglieri di opposizione nel richiedere un Consiglio Comunale ad hoc sulla vicenda al fine di porre rimedio ad uno schiaffo insopportabile inflitto alla comunità di Borgo Carso”.