La discarica a cielo aperto nel piazzale antistante l’isola ecologica de La Chiesuola, in via Congiunte destre a Latina, è al centro dell’intervento di Vincenzo Valletta, che come presidente del Comitato di quartiere chiede un incontro al Sindaco Damiano Coletta, per fronteggiare la problematica prima che si arrivi a condizioni di emergenza in grado di minacciare la sicurezza e la salute dei residenti della zona. Valletta, inoltre, ribadisce l’importanza di riattivare il servizio garantito dall’isola ecologica dal 2008 e fino al dicembre 2015, data di chiusura della struttura, una volta effettuati gli urgenti e necessari interventi di bonifica del piazzale esterno.
“Gli abitanti della Chiesuola non ne possono più di assistere all’indecoroso spettacolo che si presenta sul piazzale davanti l’isola ecologica comunale sulla strada Congiunte dx – afferma Valletta – cumuli di rifiuti di ogni genere compresi scarti di lavorazioni aziendali, abbandonati da persone incivili sul ciglio della strada all’ingresso del centro abitato.
Riaprire la struttura
Non possiamo assistere impassibili a questo scempio la struttura va riaperta al più presto per evitare che faccia la fine di quella di Latina Scalo divenuta ormai una discarica a cielo aperto nel bel mezzo di campi coltivati ad ortaggi. Vanno subito effettuati i lavori di manutenzione necessari alla riapertura del sito Comunale di Chiesuola e per questo chiediamo un incontro urgente con il Sindaco Damiano Coletta facendo appello alla sua sensibilità certi della sua disponibilità dimostrata a tutti i cittadini di Latina. Il fenomeno dell’abbandono indiscriminato di rifiuti dove capita sta assumendo proporzioni allarmanti. Bisogna installare al più presto sistemi di videosorveglianza ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs 196/2003 che consentono di individuare, sanzionare e denunciare nei casi più gravi, chi commette illeciti ambientali abbandonando rifiuti ingombranti o speciali sul territorio, creando un danno all’intera comunità. Il Comune di Latina può multare i trasgressori applicando le sanzioni previste all’art. 255 del D. Lgs. 152/2006, da 50 a 600 euro per le utenze domestiche e fino a oltre 20mila euro per le utenze non domestiche.
Contrastare i reati ambientali
I sistemi di contrasto ai reati ambientali sono già stati adottati con successo da molti Comuni italiani – continua Valletta – non bisogna andare tanto lontano per verificare l’efficacia dello strumento. Basta vedere cosa stanno facendo i Comuni di Aprilia o di Pomezia dove, in quest’ultimo, da quando sono stati installati gli impianti di videosorveglianza, in soli cinque mesi sono stati identificate e multate 160 persone per un importo di circa 30 mila euro. I mancati controlli generano un altro fenomeno: si possono notare nei cumuli di rifiuti anche molti scarti di lavorazioni aziendali; scampoli di tessuti, barattoli di vernice vuoti, polistiroli, plastiche di ogni genere, componenti di auto a dimostrazione che anche tra le aziende c’è qualche furbetto che conferisce rifiuti illecitamente evitando così di sostenere i costi di smaltimento altrimenti generati utilizzando i canali che la normativa impone.
Videosorveglianza e campagne di sensibilizzazione
Forse anche a Latina un paio di telecamere, poste a controllo dell’impianto de La Chiesuola e qualche cartello di divieto abbandono rifiuti con ben esposta l’ammenda per i trasgressori, scoraggerebbe anche i più temerari e, viste le cattive abitudini di taluni, il sistema di video sorveglianza potrebbe generare cospicue entrate economiche da utilizzare per le manutenzioni future dell’Isola Ecologica. Ci auguriamo che l’amministrazione comunale – conclude Valletta – si adoperi prontamente per riattivare un servizio che, grazie agli operatori della Latina Ambiente, ha funzionato in maniera eccellente fin dal 2008, anno della sua messa in funzione, al 23 Dicembre 2015 data di chiusura dell’impianto. Nel frattempo chiediamo che venga prontamente rimosso il cumulo di rifiuti che cresce di giorno in giorno per evitare, come già successo a Latina Scalo, che qualche malintenzionato dia fuoco ai materiali preservando così le abitazioni circostanti e ripristinando le normali condizioni igieniche e sanitarie”.