Sono 8.000 le istanze di condono edilizio, riconducibili a circa 6.000 intestatari, giacenti presso il Comune di Latina. Entrate potenziali per le casse dell’ente. Nel 2016 gli introiti del Comune sono stati pari a 212mila euro, una cifra nettamente inferiore alla media “storica” della municipalità del capoluogo pari a 800mila-1 milione di euro all’anno. E negli ultimi mesi l’espletamento delle pratiche ha subito una battuta d’arresto. Perché?
L’interrogativo se lo è posto il consigliere comunale Raimondo Tiero che sull’argomento ha chiesto un approfondimento in sede di commissione Trasparenza. L’organo, presieduto dalla consigliera Nicoletta Zuliani, si è riunito nel pomeriggio di oggi. Invitati a prenderne parte, visto l’argomento all’ordine del giorno, l’assessore all’Urbanistica Gianfranco Buttarelli e il dirigente del servizio Gestione del territorio, l’architetto Umberto Cappiello.
L’assessore Buttarelli ha spiegato che la battuta d’arresto è stata determinata in primis da un problema di bilancio, nel senso che non era stato previsto il capitolo di spesa relativo ai costi di espletamento delle pratiche. Che significa? Buttarelli ha detto che si è trattato di un errore che è stato ora rettificato e che a brevissimo la giunta delibererà la procedura per il pagamento del lavoro extra a cui i dipendenti sono chiamati per smaltire le pratiche. Dopo aver costituito l’ufficio condoni, attualmente composto da un ingegnere, due geometri e tre collaboratori amministrativi di categoria C, l’amministrazione ha inteso avvalersi anche del sostegno di altre professionalità, reperite attraverso interpello interno, per potenziare il servizio. E qui sarebbe nato un altro problema che ha ingessato la situazione per due mesi. In base a quanto riferito in aula dall’assessore Buttarelli e dal dirigente Cappiello, la delegazione trattante (la vicenda è stata al centro di una battaglia sindacale) aveva indicato quale strada maestra quella del pagamento dei dipendenti come lavoro straordinario. Una strada impercorribile per l’amministrazione di Latina Bene Comune poiché il tempo necessario a chiudere una pratica dipende da troppe incognite. Quindi? L’assessore ha detto che il lavoro extra sarà pagato a pratica conclusa. Una sorta di condono a cottimo. La delibera di giunta, in procinto di essere approvata, viaggia su questa linea.
L’argomento ha sollevato la critica del consigliere Alessandro Calvi che ha bollato come “inconcepibile” la mancata previsione in bilancio del capitolo di spesa: “Oltre un anno fermi, le entrate se tutto va bene arriveranno nel 2019. Non avete la cultura delle entrate”.
L’occasione di oggi è servita anche a fare il punto politico sull’argomento. Buttarelli ha detto che il condono edilizio deve essere concluso il più presto possibile e che in parallelo dovrebbe viaggiare la riqualificazione e rigenerazione dei nuclei edilizi. Della serie, un conto è sanare il singolo abuso, un conto è stabilire varianti che possano prevedere opere di urbanizzazione e servizi attorno a nuclei sorti spontaneamente. L’assessore all’urbanistica ha detto che l’amministrazione è concorde nel dare priorità a quelle istanze di sanatoria che presuppongono un danno ambientale, in quanto più remunerative per il Comune. In generale ha precisato che al rigetto per presenze di vincoli o per strutture che presentano criticità in termini di staticità seguirà una demolizione. Al rigetto determinato dal mancato pagamento delle oblazioni, il Comune valuterà la possibilità di acquisire al proprio patrimonio il relativo immobile che sarà destinato, ad esempio, ad abitazione popolare.
Il consigliere Salvatore Antoci, a conclusione della seduta di commissione, ha dichiarato di essere contrario al condono poiché contrario all’abusivismo edilizio che oltre a creare un danno con costruzioni improbabili è fonte di altre illegalità, come il lavoro nero.