“Non si comprende come mai – sottolinea la segretaria Giovannini – molti quesiti siano incentrati su temi specifici come il CEFR (Common European Framework of Reference for Languages) o il PNRR.
Al momento regna una grande confusione sui concorsi per il reclutamento del personale docente della scuola, sia nell’ordinario in corso per cui non è stato ancora pubblicato il calendario delle prove per molte classi di concorso, sia per quelli a venire. “Già si parla di un nuovo concorso straordinario da indire entro giugno – spiega Giovannini – con 14mila posti annunciati come residui dal concorso straordinario del 2020. Ma non è dato sapere da dove discendano questi posti, né dove siano queste disponibilità. Nell’ultimo incontro al Ministero si è richiesto un chiarimento in merito e la possibilità di conoscere i reali posti disponibili rispetto al concorso straordinario da indire e all’ordinario in atto”.
“Con questa modalità procedurale, fatta di continue modifiche ai bandi e di interventi a colpi di legge invece che di un confronto serio con le parti sociali – continua la sindacalista – è impensabile un reclutamento del personale docente basato sul merito e le competenze. Non è attraverso un quizzone a risposta multipla che si misurano e accertano le conoscenze e le competenze didattiche”.
La Gilda torna a chiedere più trasparenza, coerenza, dialogo e uno snellimento delle procedure: “Rilanciamo la proposta sul reclutamento avanzata nei mesi scorsi per cui, dopo una fase transitoria, si arrivi all’abolizione dei concorsi per attuare un nuovo sistema di preparazione universitaria abilitante all’insegnamento. Sarebbe l’unico modo per evitare le criticità e le lungaggini insite nelle attuali procedure”.