La consigliera Matilde Celentano, in qualità di vice presidente, ha indetto la commissione Trasparenza e Legalità, con all’ordine del giorno il “nodo” delle modalità di assegnazioni degli impianti sportivi di Latina. La commissione si riunisce domani, 20 luglio alle 15.30, per l’audizione del funzionario del Patrimonio comunale Ilario Marino e degli assessori di riferimento, Gianfranco Buttarelli e Antonella Di Muro.
L’iniziativa della consigliera della Lista Calandrini, in assenza della presidente titolare Nicoletta Zuliani del Pd, nasce da una specifica richiesta del consigliere Andrea Marchiella di Fratelli d’Italia.
La vicenda si trascina ormai da un anno, ovvero da quando è scaduta la proroga concessa dall’amministrazione di Giovanni Di Giorgi allo scadere, nel 2014, delle precedenti assegnazioni alle diverse associazioni e società sportive. Con l’arrivo lo scorso anno dell’amministrazione di Latina Bene Comune, per gli impianti sportivi è scattato l’affidamento diretto, in attesa di un nuovo bando pluriennale, per consentire l’iscrizione ai diversi campionati e quindi l’attività agonistica degli sportivi. Dopo pochi mesi però il Comune ha chiesto alle diverse associazioni e società il pagamento dei canoni “arretrati” in virtù a “sorpresa” del regolamento approvato nel 2010 dal commissario straordinario Guido Nardone, con delibera di giunta municipale. Un dettaglio tutt’altro che trascurabile, emerso nel corso di un incontro avvenuto il 17 gennaio 2017 tra l’amministrazione comunale, sindaco compreso, e i dirigenti delle associazioni sportive.
Fu Mauro Bruno, della Baseball Latina, a sollevare il dubbio sulla legittimità del regolamento approvato da Nardone con delibera di giunta e non di Consiglio come avviene per tutti i regolamenti. L’eccezione fu presa in considerazione dall’amministrazione che promise una verifica. In quell’occasione promise comunque anche un nuovo regolamento per le assegnazioni degli impianti sportivi atteso che i canoni previsti dal regolamento di Nardone risultavano sproporzionati.
Le associazioni in questi mesi si sarebbero aspettate, probabilmente, che il Comune revocasse le diffide relative agli arretrati contestate da un’unica azione legale, una sorta di class action sportiva basata sulla presunta illegittimità del regolamento del 2010.
Sta di fatto che dall’estate scorsa – momento in cui le riassegnazioni sono state effettuate in maniera diretta e senza bando – il nuovo bando appare lontano non essendo stato portato avanti l’iter per l’approvazione di un nuovo regolamento né ha trovato soluzione la querelle tra il Comune e le associazioni e società sportive sui cosiddetti arretrati.
Di tutto questo se ne parlerà domani in commissione.