Il candidato sindaco Damiano Coletta si prepara al rush finale del ballottaggio. E’ di oggi un suo intervento relativo al redigendo bando di gara per il servizio di trasporto pubblico locale, un affare che supera i 25 milioni di euro e che interessa un milione di passeggeri all’anno. Coletta, attraverso un comunicato stampa, tira per la giacchetta il commissario straordinario del Comune di Latina “perché non emetta, a una settimana dal voto del ballottaggio, i documenti di gara per il trasporto pubblico”. “Lasci (il commissario, ndr) alla nuova amministrazione la scelta del come e con chi operare”, aggiunge.
Una richiesta legittima quanto strana, dal momento che il bando di gara è un atto gestionale, atteso che l’ennesima proroga concessa alla società Atral, che dal 2005 gestisce il servizio nel capoluogo pontino, scade il 30 giugno prossimo: la legge non consente ad oggi di prorogare nuovamente il servizio senza che sia stato pubblicato il bando di indizione della nuova gara. Il commissario Giacomo Barbato, qualora dovesse accogliere l’istanza di Coletta e del suo gruppo politico, andrebbe ad interferire sull’operato degli uffici del dipartimento Servizio sviluppo economico – Trasporti che, in vista della scadenza del 30 giugno, stanno predisponendo gli atti per la nuova gara. Un’ulteriore proroga senza la pubblicazione degli atti per la nuova selezione determinerebbe una condizione di irregolarità.
Coletta e Latina Bene Comune spiegano che tra le finalità del congelamento del bando di gara c’è quella di fare pressing sulla Regione Lazio per rivedere al rialzo l’assegnazione dei contributi chilometrici, ridotti del 16% dal 2014, “in modo da garantire ai cittadini un livello di servizio del trasporto pubblico adeguato alle esigenze di mobilità, a partire dal potenziamento dei collegamenti con le periferie e i Borghi”. Il buon proposito del candidato sindaco, tuttavia, non sarebbe sufficiente a bloccare il bando dal momento che un aumento fino al 20%, equivalente a circa 350mila chilometri, è possibile effettuarlo anche attraverso un’integrazione contrattuale.
La gestione commissariale, che finora si è distinta per trasparenza e legalità, difficilmente troverà margini per assecondare la richiesta politica che, sebbene sia stata formulata in buonafede e nelle migliori intenzioni per un governo cittadino orientato al bene collettivo, annaspa nelle formalità a garanzia dell’auticorruzione.
Dal 2011 in poi, l’Atral ha ottenuto ben 11 proroghe, andando avanti di sei mesi in sei mesi gestendo una somma superiore a quella dell’appalto scaduto nel 2010. La dodicesima proroga senza l’indizione di una nuova gara apparirebbe un tantino azzardata. La nuova amministrazione, comunque, avrà sempre la facoltà di sospendere gli atti senza necessariamente invocare forzature sulle responsabilità altrui.
In un passaggio del comunicato di oggi, Coletta e Latina Bene comune affermano: “Vorremmo evitare che si ripetesse quanto accaduto con il servizio di nettezza urbana: il bando di gara per l’affidamento del servizio (sette anni e 128 milioni di spesa) è stato pubblicato il 2 giugno scorso, a tre giorni dal voto del primo turno”. Un inciso che mostra l’attenzione ai grandi servizi da parte del movimento di Coletta, nato sulle esigenze di garantire una maggiore trasparenza in tutti gli ambiti delle attività amministrative della città. Di fatto, però, finisce per offuscare, sia pure inconsapevolmente, la gestione commissariale che al contrario ha saputo scardinare sistemi di interessi particolari, alimentati dalle amministrazioni politiche.