Estumulazioni d’ufficio al cimitero di Latina, l’associazione Codici chiede un intervento al Prefetto prima che “l’esasperazione di qualcuno possa trasformarsi in un gesto disperato”.
Antonio Bottoni, referente del Centro per i diritti del cittadino – sezione Latina – ha preso carta e penna e scritto al prefetto Maria Rosa Trio riassumendo i termini della questione e lamentando l'”assenza” dell’amministrazione comunale rispetto alle richieste della società Ipogeo che gestisce il cimitero principale del capoluogo pontino.
La battaglia di Codici è nota e punta a trovare soluzioni alle diverse iniziative del gestore del camposanto “miranti a far rinnovare, prima dello scadere, la durata di sepolture inizialmente previste per 60 o per 99 anni”.
“Visto praticamente del tutto assente il Comune di Latina – spiega Bottoni – , pure in quella che dovrebbe una doverosa attività di vigilanza, quale Ente concedente, sui comportamenti in genere del concessionario della gestione del cimitero urbano, Codici con una accorata lettera si è rivolta al Prefetto di Latina, dottoressa Maria Rosa Trio”.
Nella nota indirizzata al Prefetto, Codici rappresenta anche “la disperazione di alcuni cittadini nel momento in cui vengono messi di fronte al dilemma se veder estumulare un proprio caro o pagare per rinnovare il periodo di tumulazione e non avere il denaro per farlo”. Codici afferma che alcuni di loro minacciano gesti estremi, ed è per questa ragione che l’associazione ha chiesto al Prefetto un autorevole intervento, finalizzato a “far cessare le pretese di Ipogeo verso i cittadini, senza dover arrivare ad interessare la magistratura penale o civile che sia”.
Codici, insieme a Asso.Cons. e Udi.Con e al Partito Comunista, sta conducendo una lotta per far stabilire la legittimità dei diritti dei cittadini, “così come derivano dal rispetto delle leggi e delle regole vigenti al momento del decesso”.
Ora Codici confida che il Prefetto, “contrariamente a quanto sino ad ora inutilmente promesso dal Comune, voglia assumere l’iniziativa di chiamare intorno allo stesso tavolo tutti i soggetti interessati all’argomento, cioè: Comune, Ipogeo e Associazioni di tutela dei Consumatori”.
Ciò che è certo è che Codici è fortemente intenzionata a portare avanti la sua battaglia a difesa dei diritti dei concessionari delle sepolture. “Se ne facciano una ragione tutti”, conclude Bottoni.