In via Lago Ascianghi i locali che avrebbero dovuto ospitare il centro di alta diagnostica sono in stato di abbandono. Eppure alla Facoltà di Medicina servono come il pane. La segnalazione arriva da Maura Pane e Fabrizio Almanza, giovani esponenti di Fratelli d’Italia che occupano delle politiche universitarie. La scelta di dirottare l’alta diagnostica è stata fatta – affermano -, si sa che i locali in questione saranno messi a disposizione degli studenti della Facoltà di Medicina. Ma quando? “I ragazzi sono costretti a ruotare, ad andare a seguire le lezioni all’Icot perché di aule per tutti non ce ne sono, come non c’è un’aula magna”.
I due esponenti di Fratelli d’Italia attaccano l’amministrazione comunale, anche sul fronte del trasporto pubblico locale “inadeguato alle esigenze degli studenti universitari che fanno il tirocinio”. “Ci si riempie sempre troppo la bocca di città universitaria – affermano – ma poi in realtà non c’è un’amministrazione seria pronta a rispondere alle esigenze e a saper sfruttare le opportunità. Eppure dall’altra parte c’è un interlocutore, La Sapienza, che si è dimostrata pronta a investire, come dimostrano i 15 milioni di euro che investirà sul nostro territorio per le manutenzioni di cui 9mln per il campus con la creazione di 100 posti letto (+8 per diversamente abili). Nella sola facoltà di medicina la città, grazie al bando nazionale, ospita ragazzi da tutta Italia che scelgono Latina per la sua vicinanza a Roma e soprattutto per i costi più contenuti rispetto alla Capitale. I ragazzi e le famiglie che ospitiamo generano cultura, rendono viva la città e di riflesso, movimentano le economie cittadine, creano ricchezza e opportunità, pensiamo a ciò che spendono negli affitti degli appartamenti, ciò che versano nei locali e nelle tante attività commerciali presenti nel territorio”.
“Fare di Latina una “città universitaria” guardando a modelli come Pisa, Padova e Bologna e puntando all’attrattività per lo studente. Ricostruire il rapporto con la Regione, investire il massimo sforzo su ricerca e rapporto con le imprese, spin-off e dottorati. Curare il processo di internazionalizzazione dell’Ateneo, con l’obiettivo di attrarre anche studenti di altri paesi. Su questo – concludono Pane e Almanza – l’amministrazione dovrebbe riflettere; la smettano di fare i soliti e ripetitivi slogan, si lavori invece ad una visione di città universitaria proiettata al futuro e per questo ci appelliamo affinché si vada ad investire fortemente e non lasciare come è oggi il mondo Accademico cittadino in secondo piano”.