Se Giosuè Carducci fosse passato col treno davanti al cimitero postumo di Latina probabilmente non avrebbe mai scritto, in questo secolo, l’ode “Davanti San Guido”. Quei cipressi alti e schietti di fanciullesca memoria avrebbero evocato in lui un incubo e non il desiderio di una fermata speciale nel luogo sereno che visse da bambino. No. Perché a Latina neanche i morti riposano in pace e le anime che arrivano sono costrette a fare a gomitate.
L’argomento cimitero è piombato ieri in Consiglio comunale in occasione della mozione presentata dal Partito democratico per l’istituzione di una commissione ad hoc, in grado di esaminare i diversi ambiti amministrativi che ruotano attorno alla complessa materia dei servizi dati in concessione all’Ipogeo, società con la quale il Comune di Latina è in contenzioso, e per adottare un nuovo Regolamento di polizia mortuaria visto che quello vigente risale al 1938. Lo scopo dell’iniziativa, firmata dai consiglieri Enrico Forte, Nicoletta Zuliani e Massimiliano Carnevale, era quella di individuare (attraverso la commissione speciale che avrebbe affrontato in maniera omogenea le diverse problematiche) soluzioni idonee in tempi definiti in un percorso certo, atteso che nel piano unico di programmazione 2017-2019 non vi sia traccia di cimitero. La mozione è stata respinta da Latina Bene Comune, nella convinzione della sufficienza dell’articolazione delle diverse commissioni a garantire un iter regolare. “La questione è invece molto complessa – ha dichiarato Zuliani – e i tempi di soluzione non sono certi se ci si affida alle attuali commissioni che devono trattare decine e decine di argomenti. Alla mia domanda insistente rispetto ai tempi che loro prevedono per arrivare alla conclusione di questo iter, hanno ignorato la domanda continuamente facendo capire di non sapere che pesci prendere”.
Ma quali sono i problemi del cimitero che si riflettono sulla comunità di Latina? Carenza di loculi. Il progetto di ampliamento cimiteriale è rimasto impantanato, motivo per cui si è aperto il contenzioso con la Ipogeo. Nel frattempo la stessa società, ad ottobre 2016, con un avviso pubblico ha “invitato” i cittadini a regolarizzare entro un anno le assegnazioni di sepoltura dei propri cari estinti sprovviste di contratto. Sepolture abusive? L’Ipogeo spiegava nell’avviso che “per quasi tutte le assegnazioni di sepoltura anteriori all’11 maggio 2009 non sono stati emessi dall’amministrazione comunale i formali contratti di concessione”. Ma minacciava anche che la mancata regolarizzazione avrebbe comportato la decadenza delle concessioni, senza neanche considerare – in assenza di contratto “per colpa del Comune” – il fatto concludente ovvero che se una salma è sepolta nel cimitero comunale significa che qualcuno ha regolarmente versato il canone. E poi. Concessioni con quale durata? Trent’anni? Ma se il nostro caro estinto ci ha lasciati prima del 2009 quando la concessione era di 90 anni perché nel 2017 devo “ripagare” l’alloggio forzato?
Comunque, parallelamente al discorso di fare cassa con il morto e al fine di recuperare spazi per le nuove sepolture resta aperta la questione delle estumulazioni. Le sepolture antecedenti al 1980 nel cimitero di Latina sono 29mila. L’Ipogeo aveva chiesto al Comune la disponibilità di dati anagrafici per il rintraccio degli eredi. Dopo un braccio di ferro, nel 2010, il commissario straordinario Guido Nardone autorizzò l’Ipogeo ad accedere ai dati anagrafici. Ma a quanto pare non se ne fece più nulla. Tralasciando l’aspetto “contenzioso” tra Ipogeo e Comune, il fatto è che a tutt’oggi le estumulazioni sono al palo. “Un falso problema”. Il 14 febbraio scorso in commissione Bilancio, il dirigente comunale Giovanni Della Penna dichiarò che in base al Regolamento del 1938 – quello vigente appunto – è possibile effettuare le estumulazioni con un semplice avviso pubblico della durata di due giorni e che se non lo si fa forse è perché il privato avrebbe tutta la convenienza a costruire il nuovo cimitero.
Ieri in Consiglio comunale Nicoletta Zuliani, nella presentazione della mozione poi bocciata, ha sottolineato che il vecchio regolamento per quanto ben fatto necessita comunque di modifiche dopo ottanta anni e che la bozza del nuovo, che potrebbe dirimere diverse questioni che entrano in conflitto con il regolamento della gestione cimiteriale, è pronto dal 2013. Allo stato attuale basterebbe adeguarlo ad eventuali introduzioni normative per poi approvarlo. La commissione speciale, secondo i firmatari della mozione, avrebbe potuto dare un nuovo impulso a tutti gli iter amministrativi fermi alle porte del camposanto.