“Poiché crediamo che occorra superare al più presto la logica dell’emergenza e dotare invece il welfare locale di servizi di accoglienza capaci di assicurare politiche di protezione e inclusione nei confronti di rifugiati e richiedenti asilo, abbiamo rinnovato per il prossimo triennio il progetto Sprar del Comune di Latina e assunto l’impegno di potenziarne la portata”. Il dato emerge dal report dell’assessore ai Servizi sociali Patrizia Ciccarelli redatto in occasione del primo anno di Latina Bene Comune. Per il tema dei rifugiati, l’assessore aggiunge nella sezione delle cose fatte quanto segue: “In questa settimana, in occasione della Giornata del Rifugiato, abbiamo aperto alla Città le porte dell’Atelier Acanthus, una sartoria sociale realizzata nell’ambito dello Sprar che vede le donne rifugiate impegnate in un progetto di inclusione sociale e di avviamento al lavoro. Sempre nell’ottica del superamento delle politiche emergenziali e con l’obiettivo di superare la presenza nel territorio comunale dei Centri di Accoglienza Straordinari gestiti dalla sola Prefettura, sostituendoli con quelli della rete Sprar, abbiamo cominciato a effettuare i primi passaggi dai Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria -Prima accoglienza gestita dalla Prefettura) allo Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati – Seconda accoglienza gestita dal Comune) confidando in prospettiva nella graduale applicazione della clausola di salvaguardia in modo che quella dello Sprar divenga a Latina l’unica forma di accoglienza presente”.
“Al termine delle procedure di gara, attualmente ancora in corso, per la selezione dei nuovi soggetti attuatori dello Sprar, si procederà – si legge nella sezione cose da fare – all’implementazione dei posti di accoglienza Sprar (destinati a sostituire gli attuali Cas della Prefettura) e contestualmente alla presentazione di uno specifico progetto per Minori Stranieri Non Accompagnanti destinato a dotare il Comune di nuove risorse e progettualità per poter far fronte senza affanno, al dovere di presa in carico dei minori stranieri non accompagnati che la normativa impone al Comune alla stessa stregua che per i minori italiani che si trovino in stato d’abbandono”.
qui il report dell’assessore Ciccarelli