Nove informative di reato sono state consegnate oggi in Procura contro i gestori degli stabilimenti balneari di Latina che non hanno provveduto a rimuove le strutture installate sulla spiaggia entro il 30 ottobre 2015. La contestazione è quella di occupazione abusiva del pubblico demanio marittimo e scaturisce dai sopralluoghi effettuati tra gennaio e febbraio 2016 dagli agenti del Nucleo investigativo della Forestale che hanno accertato la violazione. Autorizzati solo per la bella stagione a mantenere i chioschi sugli arenili, gli imprenditori del mare avevano evitato di levare le tende, convinti di ottenere il permesso per tutto l’anno come previsto dalla legge regionale numero 8 del 26 giugno 2015 che ha introdotto nuove disposizioni sull’utilizzazione del demanio marittimo per finalità turistiche e ricreative.
Violato il Codice della Navigazione
Gli operatori balneari, dopo aver “perso” lo scorso 24 febbraio le concessioni poiché dichiarate decadute – con le determinazioni di Giovanni Della Penna, dirigente del Servizio politiche di gestione e assetto del territorio, patrimonio e demanio del Comune di Latina – per violazione del Piano di utilizzazione degli arenili, dovranno ora rispondere del reato di occupazione abusiva ai sensi degli articoli 54 e 1161 del Codice della Navigazione.
Al Tar per salvare le concessioni
Un’altra brutta notizia per i rappresentanti legali di cinque società gestrici di lidi (Alfa Service a responsabilità limitata, Compagnia Mediterranea srl, Nika srl, Sea Angel’s srl, Viena e Win Sea srl) e per tre titolari di ditte individuali operanti sul lungomare di Latina (Bersani Silvio, Bianchi Emanuele e Sorrentino Tullio) che nel frattempo si sono appellati al Tar per impugnare gli atti con i quali il Comune ha dichiarato decadute le concessioni demaniali per l’uso della spiaggia.