Matilde Celentano, consigliera comunale di Latina, ha preannunciato un’interrogazione per conoscere lo stato dell’arte dei lavori per l’agibilità del teatro D’Annunzio. “Mi appello all’assessore alla Cultura Silvio Di Francia, amministratore che con grande senso di responsabilità ha voluto affrontare il caso teatro chiudendolo – azione impopolare ma meritevole di rispetto – per consentire un più agevole e veloce completamento dei lavori. Fosse stata presa prima questa decisione, anziché aprire ad intermittenza, forse a quest’ora avremmo già risolto. Di Francia aveva prospettato la riapertura del D’Annunzio entro metà febbraio 2019. E’ evidente che questa scadenza non è stata rispettata. Chiedo all’assessore di informare la città sullo stato di avanzamento dei lavori per l’agibilità della struttura; chiedo all’assessore di concentrare la sua attenzione e il suo impegno per riportare il D’Annunzio alla fruizione pubblica. Ho apprezzato il ‘Natale’ dell’assessore Di Francia e so che il delegato alla Cultura si sta impegnando anche per il Carnevale. Ma se Di Francia vorrà lasciare un segno tangibile in questa città lo dovrà fare attraverso il teatro, vero tempio della cultura. Sarà un segno indelebile, mi auguro in positivo”.
Per la consigliera Celentano “il teatro D’annunzio chiuso è la celebrazione della fine della cultura a Latina e del fallimento del progetto Lbc”.
“Il teatro – premette Celentano – rappresenta molto di più di un luogo dove si va a vedere uno spettacolo pagando un biglietto, il teatro è il luogo di eventi di rilievo, di imprese memorabili, il teatro è sogno, il teatro è magia. La mancanza di un teatro, nella propria città, è particolarmente sentita da quei cittadini che invece nel teatro hanno vissuto momenti importanti della loro vita, e noi latinensi eravamo orgogliosi del nostro teatro D’Annunzio. Eravamo fieri del nostro abbonamento alla stagione teatrale di prosa. Eravamo orgogliosi di andare ad applaudire le nostre figlie nei saggi spettacolo delle numerose scuole di danza del capoluogo pontino. Così per gli amanti della musica era un appuntamento importante assistere ai concerti del conservatorio e dei licei musicali”.
“Eppure – entra nel merito della sua polemica con Lbc – al momento del suo insediamento il sindaco Damiano Coletta dichiarò in un incontro pubblico che nella sua agendina la questione teatro sarebbe stata al primo posto. Il tetro è una risorsa che va riconsegnata alla citta, dichiarò in seguito. Prima ancora, con Lievito, il futuro sindaco Coletta aveva dichiarato che era ora di alzare la testa e restituire alla comunità gli spazi culturali che merita, visto il grande fermento che esiste in città. Ora a distanza di quasi tre anni quel teatro chiuso è un ennesimo schiaffo alla città che con i suoi cittadini si sente umiliata e presa in giro. Il teatro è cultura, bisogna educare al teatro, cosa trasmetteremo ai nostri figli? Bisogna educare i giovani al silenzio e all’ascolto di qualunque cosa avvenga nel palco, che sia musica o recitazione o una conferenza. Bisogna fare silenzio, perché il teatro è una chiesa laica, dove si esaltano le migliori virtù dell’uomo. Latina ha bisogno del suo teatro. Latina merita il suo teatro”.
Da qui l’appello della consigliera Celentano rivolto all’assessore alla Cultura e la sua intenzione di presentare un’interrogazione sull’argomento.