C’è una proposta di deliberazione sottoscritta dai consiglieri comunali di opposizione per delineare il carattere delle nuove convenzioni tra il Comune di Latina e le congregazioni religiose per la gestione delle scuole comunali paritarie. Sarà discussa il prossimo 22 gennaio, alle 14, come calendarizzato dal presidente dell’assise Massimiliano Colazingari il 12 gennaio scorso, alla luce dell’espressa richiesta degli esponenti di minoranza Massimiliano Carnevale, Giovanna Miele, Nicola Calandrini, Matilde Celentano, Andrea Marchiella, Alessandro Calvi, Nicoletta Zuliani, Enrico Forte, Giorgio Ialongo, Matteo Coluzzi, Raimondo Tiero e Matteo Adinolfi.
Il problema venutosi a creare e la soluzione emersa dal tavolo
Il testo è stato depositato ieri, 16 gennaio, in concomitanza con la conclusione del tavolo istituito dal sindaco Damiano Coletta per la risoluzione del problema venutosi a creare con la disdetta, stabilita da una determina dirigenziale facente seguito ad una delibera di giunta, delle convenzioni in essere, riguardanti sei scuole paritarie comunali, a conclusione del corrente anno scolastico. La decisione dell’amministrazione comunale di interrompere i contratti con le congregazioni religiose era motivata da una presunta impossibilità a rinnovare le convenzioni per effetto del nuovo Codice degli appalti che indicava la strada della messa a bando delle scuole. Una motivazione che da ieri non sembra più esistere alla luce delle conclusioni del lavoro svolto dal tavolo al quale hanno partecipato tutti i soggetti interessati e tutte le forze politiche in campo. La possibilità di superare il nuovo Codice degli appalti è stata affidata all’esclusività di un progetto didattico, offerto dalle congregazioni religiose, che il Comune porrà alla base della gestione delle proprie scuole. Un progetto unico, irreperibile sul mercato ad eccezione di quello delle suore, per intenderci. La stesura delle nuove convenzioni è stata affidata ad uno studio legale che sarà formalmente incaricato dall’amministrazione comunale.
La proposta di deliberazione presentata dalle minoranze all’odg del prossimo Consiglio
La richiesta di Consiglio comunale da parte dell’opposizione è stata presentata prima della soluzione di ieri, ma la deliberazione proposta può tornare più utile di prima perché la sua approvazione rappresenterebbe il primo vero impegno politico e formale verso l’effettivo mantenimento delle suore in città. All’opposizione sono bastate tre pagine scarse per ricordare la storia delle congregazioni per la nascita e la crescita della città nuova, per ricordare come abbiano assolto oltre al compito educativo anche quello sociale per l’intera comunità sostenendo inconfutabilmente lo sviluppo del territorio secondo i principi dell’etica cristiana, sempre aperto ad ogni forma di ospitalità ed accoglienza. Ecco quindi che sulla base dell’utilità sociale che l’opposizione chiede che il Consiglio possa esprimersi favorevolmente, e a questo punto anche in linea con quanto emerso dal tavolo di confronto, alla stipula di una convenzione che sulla base di principi politici, amministrativi, storici e sociali giustifichi la regolamentazione diretta tra Comune e congregazioni religiose. Nel testo della proposta di deliberazione viene indicato anche un passo di “Canale Mussolini”, il libro vincitore del Premio Strega di Antonio Pennacchi, che testimonia il servizio delle suore per la comunità latinense.
Lo strappo un anno fa a Borgo Carso e la sofferenza patita dalle famiglie
“Il problema di attenzionare le scuole paritarie gestite dalle scuole religiose ci è stato imposto dall’aver vissuto e respirato la sofferenza che hanno patito le famiglie di Borgo Carso”. Giovanna Miele e Massimiliano Carnevale sintetizzano così la loro battaglia a sostegno delle suore e in un comunicato stampa aggiungono: “In quell’occasione fu resa statale una scuola paritaria gestita dalle suore, avvenne tutto in fretta e furia, senza nemmeno avere possibilità di organizzare una reazione adeguata. Quell’episodio ha posto degli interrogativi che ci hanno portato a richiedere un accesso agli atti in merito al parere del dirigente di servizio e poi a depositare una mozione. Volevamo evitare che si ripetesse quanto successo a Borgo Carso e volevamo che fossero mantenute le suore, come chiedevano le famiglie dei bambini”.
La soluzione trovata gioverà alla tutta città e alla sua comunità
“Oggi – proseguono Carnevale e Miele – non ci interessa mettere il cappello sulla soluzione che consente di mantenere le congregazioni religiose all’interno delle scuole paritarie. È una questione che non deve avere credo o colore politico. Ciò nonostante sentiamo il desiderio di condividere con questa città l’orgoglio di aver gettato un sassolino nello stagno che ha permesso di raggiungere un risultato che sembrava insperabile. Un risultato che gioverà alla tutta città e alla sua comunità, e per il quale dobbiamo rendere merito anche e soprattutto all’instancabile impegno dei genitori e delle famiglie che hanno lottato per mantenere le suore come insegnanti nelle scuole paritarie. Noi come minoranza abbiamo il compito di stimolare e sorvegliare una maggioranza troppo spesso miope e prevenuta e a questo scopo presenteremo una mozione che ha la forma di proposta deliberativa e siamo certi sarà condivisa da tutto il consiglio. Non ci interessano gli attacchi personali …. che pure abbiamo subito in questo giorni se il risultato è sapere che nei prossimi anni ad accogliere i bambini delle scuole materne paritarie ci saranno ancora le suore”.