Si è svolta a Latina la prima riunione operativa in Comune, per la candidatura della città di Latina a Capitale della cultura italiana 2026.
Sono state presentate, alla presenza del sindaco Matilde Celentano e degli assessori Annalisa Muzio e Gianluca Di Cocco, rispettivamente con deleghe all’Urbanistica e al Turismo, le linee guida del dossier che accompagnerà la candidatura del capoluogo pontino, promossa dal gemellaggio tra gli Ordini degli architetti di Latina e Verona, e deliberata dalla giunta municipale il 3 luglio scorso.
Ad illustrate le tematiche attorno alle quali sarà presentata la candidatura è stata l’architetto Daniela Cavallo, direttore di marketing territoriale dell’agenzia Pg&w incaricata per il progetto. Tre gli assi portanti: il modello sociale, lo sviluppo sostenibile e l’architettura del Novecento.
Spiega Daniela Cavallo:
“Il modello sociale di Latina è importante perché è basato sull’integrazione tra i popoli sin dalla sua nascita e il modello Latina diventa modello Italia. Latina è stata pioniera dello sviluppo sostenibile. Già nel ’68, scopriamo, nelle campagne c’erano le serre idroponiche. L’architettura del Novecento è già oggetto di tavoli di lavoro, perché bisogna evidenziare che tutto ciò che stiamo prevedendo nel dossier potrà essere utilizzato dal Comune per la sua offerta culturale, indipendentemente dalla candidatura”.
La direttrice Cavallo ha sottolineato anche l’importanza della narrazione del territorio, quale arte di seduzione per attrarre turismo, infatti l’idea è quella di muoversi tra il mito dell’eroe umano, Ulisse, e il mito dell’eroe esule, Enea.
Alla riunione hanno preso parte anche il presidente e il vice presidente dell’Ordine degli Architetti di Latina, Massimo Rosolini e Salvatore Perez, gli architetti Paola Bonuzzi e Laura De Stefano dell’Ordine di Verona, Fausto Bianchi, presidente della Piccola Industria di Unindustria Lazio e Massimo Marini, vice presidente della sezione Design di Unindustria.
È stata dettata inoltre la tabella di marcia, con la prossima tappa a fine agosto, per l’inserimento di dati specifici inerenti la popolazione, le tipologie di attività produttive presenti sul territorio, e gli investimenti cultuali che il Comune intende perseguire.
Il sindaco Celentano e gli assessori Muzio e Di Cocco, a margine della riunione:
“Il progetto per la candidatura di Latina a Capitale della cultura italiana 2026 è partito. Adesso abbiamo bisogno di fare rete, coinvolgendo le altre istituzioni e partner privati. È il momento di fare squadra per cogliere questa opportunità, che ci consentirà di migliorare l’offerta culturale con ricadute positive in termini economici sul territorio di Latina e della nostra provincia”.