Sull’Azienda dei beni comuni di Latina non possiamo spegnere i riflettori”. Primo commento a caldo da parte del senatore Nicola Calandrini sul Consiglio comunale di Latina andato in scena questa mattina, su richiesta degli esponenti di centrodestra, sulle determinazioni relative all’esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato illegittima la procedura di annullamento della gara per il servizio di igiene urbana, alla base della costituzione di Abc.
“Non possiamo spegnere i riflettori e lasciare lavorare gli uffici come chiesto oggi dal sindaco Coletta in consiglio comunale – ha dichiarato il senatore Calandrini, consigliere di Fratelli d’Italia -. Al contrario, la sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso della De Vizia ci dice che non si possono più fare errori. Siamo sempre stati disponibili al dialogo sull’azienda speciale, come Fratelli d’Italia lo abbiamo dimostrato consegnando a suo tempo una relazione composta da centinaia di pagine che metteva in evidenza i limiti dell’azienda speciale. Quella relazione è rimasta agli atti ma di fatto inascoltata. Il sindaco e la maggioranza sono andati avanti come treni, incappando in ‘imprevisti’ che tanto imprevisti non erano”.
“Ad oggi – prosegue Nicola Calandrini – non possiamo buttare via l’azienda speciale, è nostro dovere difenderla e soprattutto è nostro dovere fare in modo che ABC sia messa in condizione di funzionare e funzionare bene. Ma questo non sta avvenendo, anzi il consiglio comunale continua a votare atti, noncurante di una sentenza che mette in discussione la determina del 13 luglio 2017 con cui viene annullata la gara pubblica. La stessa determina è contenuta nelle premesse della delibera con cui viene costituita ABC l’8 agosto 2017”.
“Ho proposto all’aula che siano convalidati nuovamente tutti gli atti già votati relativi all’azienda speciale, con una nuova votazione. Lo dovrà fare la maggioranza assumendosene la responsabilità. Di diverso parere gli avvocati di ABC Bruno De Maria e Giovanni Malinconico, come ci ha riportato il sindaco in aula. Secondo il dispositivo redatto dai legali dell’azienda speciale, il Consiglio di Stato dice che ‘l’appello va accolto nei limiti di cui in motivazione’, ed in motivazione si fa riferimento solo alla determina che annulla la gara e non agli atti successivi seppure impugnati dalla De Vizia in fase di ricorso”.
“Con tutto il rispetto e la stima per la professionalità dei legali consultati da ABC, ho chiesto in aula e lo ribadisco di nuovo, è necessario avere anche e soprattutto il parere dell’avvocatura comunale. Per questo ho proposto un consiglio in cui siano presenti i legali del Comune”.
“La sentenza del Consiglio di Stato va sviscerata in ogni suo aspetto, vanno comprese le implicazioni e così stabilire definitivamente come muoversi. La sentenza deve essere un problema da risolvere e non da scavalcare, così come vanno risolti tutti i problemi che stanno impedendo ad ABC di funzionare come dovrebbe”.
“Ulteriori errori – conclude il senatore Calandrini – rischierebbero solo di produrre danni e di essere pagati non solo dai consiglieri comunali che hanno votato gli atti, ma soprattutto dalla città che potrebbe ritrovarsi con un servizio di igiene urbana definitivamente compromesso”.