La Procura di Latina ha aperto un’inchiesta su un grave incidente sul lavoro avvenuto ieri nelle campagne vicino Latina, dove un operaio agricolo di origine indiana ha perso un braccio, tranciato da un macchinario. I datori di lavoro, invece di soccorrerlo, lo hanno caricato su un pulmino e abbandonato davanti alla sua abitazione in gravissime condizioni. Il braccio tranciato è stato lasciato accanto a lui, poggiato su una cassetta utilizzata per la raccolta degli ortaggi.
L’episodio, denunciato dalla Flai Cgil Latina-Frosinone, ha suscitato profondo sdegno e ha riacceso l’attenzione sul fenomeno del caporalato e dello sfruttamento dei lavoratori agricoli. La procura ha avviato un’indagine per lesioni personali colpose, omissione di soccorso e disposizioni in materia di lavoro irregolare.
Il 31enne operaio agricolo, residente a Cisterna di Latina, stava lavorando in un’azienda agricola di Borgo Santa Maria, alla periferia di Latina, quando è stato agganciato da un macchinario avvolgiplastica a rullo trainato da un trattore. L’incidente ha causato la perdita del braccio destro e ha schiacciato gli arti inferiori dell’uomo.
Intervenuti i sanitari del 118 e i carabinieri, che lo hanno trasportato d’urgenza in eliambulanza all’ospedale San Camillo di Roma, dove è ricoverato in prognosi riservata. Nonostante la grave perdita di sangue, l’operaio ha superato la prima notte. Arrivata però la brutta notizia, l’arto è impossibile da riattaccare.
Le indagini, coordinate dai carabinieri della compagnia di Latina e dal Nucleo Operativo Radiomobile, insieme al personale Spresal dell’Asl, proseguono per accertare la dinamica dell’incidente e verificare la posizione lavorativa e la regolarità sul territorio italiano dell’operaio indiano.