Torna alla carica l’associazione BorghinBici di Latina per riprendere il discorso, avviato anni fa, che riguarda la realizzazione di una città a “misura delle due ruote”, perché usare la bicicletta non sia solo salutare, ma dia anche un risparmio in termini economici. La richiesta di intervento è rivolta al primo cittadino Damiano Coletta, al quale un gruppo di residenti di Borgo San Michele e Borgo Faiti, in un prossimo incontro, che sperano di fissare al più presto, intende proporre di creare le condizioni affinché finalmente dalle parole si possa passare ai fatti con la costruzione di una pista ciclabile che metta in comunicazione Borgo Faiti con Borgo San Michele e quindi Latina.
Il percorso spiegano i cittadini potrebbe anche collegarsi al museo di Piana delle Orme ed entrare a far parte di una più articolata rete comunale di collegamento ciclabile. L’idea è vincente – sottolineano i promotori – come dimostrano le oltre duemila firme raccolte dagli abitanti del comprensorio che sostenevano l’iniziativa e dai lavoratori delle aziende della zona, decisamente interessati a poter percorrere pochi chilometri in bicicletta per raggiungere i loro luoghi di lavoro, cosa oggi impossibile vista l’estrema pericolosità nel percorrere sulle due ruote la 156 dei Monti Lepini. Ma gli esiti sperati dalla petizione consegnata all’allora Sindaco Di Giorgi non arrivarono – aggiungono i cittadini – ecco perché oggi l’associazione ha deciso di tornare sull’argomento e di sollecitare l’attenzione dell’attuale amministrazione comunale.
“Ora che abbiamo una nuova amministrazione, e la maggioranza uscita dalle urne sembra molto orientata verso una diversa politica di mobilità urbana sostenibile, BorghInBici ha ripreso la sua battaglia chiedendo un incontro al sindaco Damiano Coletta per sottoporgli alcuni aspetti del suo progetto – afferma il presidente dell’associazione Bruno Di Giacomo – Una idea, realizzata a step, che preveda l’uso delle sponde dei canali della bonifica, in primis il Canale delle Acque Medie, e che dia la possibilità alle persone di poter iniziare almeno a camminare in sicurezza sugli argini, in attesa di tempi migliori per una pista ciclabile vera e propria. Un progetto che non richiederebbe elevati costi o tempi biblici di progettazione e realizzazione, e sulla cui realizzazione diversi privati sono disposti ad impegnarsi fattivamente.