Si chiama Narcis Rambo Pintilie l’uomo che mercoledì ha aggredito e rapinato un cittadino bengalese ospite di un centro di accoglienza di Latina. E’ un romeno, già noto alle forze dell’ordine, che vive ad Aprilia e in poche ore, grazie alla serrata attività di indagine condotta da Squadra Mobile, Digos e Squadra Volanti è stato identificato e fermato poco distante la sua abitazione. Con le esigue informazioni in possesso degli investigatori ed il parziale di una targa la Polizia è giunta velocemente ad individuare il responsabile dell’aggressione.
Il fermo è avvenuto a poche ore dalla denuncia presentata dal cittadino richiedente asilo, ospitato a Latina in un Cas di Borgo Santa Maria.
La giovane vittima ha raccontato alla Polizia che mentre percorreva con la sua bicicletta la strada verso Nettuno, giunto all’altezza dell’esercizio commerciale denominato “Arma”, era stato affiancato e fermato da una autovettura di media grandezza, con a bordo quattro persone. Il passeggero anteriore – in base alla sua versione – gli aveva mostrato un distintivo in metallo dorato con raffigurata una stella, dicendo di essere un poliziotto, e dopo essere sceso dalla macchina gli aveva chiesto i documenti. Il ragazzo, quindi, ritendo che fosse un controllo vero e proprio gli aveva mostrato la fotocopia del suo permesso di soggiorno, ma l’uomo dopo averla presa gli aveva detto che doveva entrare nell’automobile. Il conducente avviata la marcia, ha spiegato la vittima alla Polizia, si era allontanato dal posto, mentre gli occupanti dei sedili posteriori avevano iniziato a perquisire il giovane impossessandosi della somma di denaro di 50 euro e di un telefono cellulare Dopo di che i malviventi lo avrebbero picchiarlo violentemente con pugni sullo stomaco e sulla schiena. La vittima, intimorita e temendo che erano dei veri poliziotti, non aveva osato reagire alle violenze. L’incubo per il bengalese era finito con un pugno in un occhio, sferratogli per farlo scendere dall’auto poco più avanti dal punto in cui era stato prelevato con la forza.