Una partita durata mesi, diventata durissima nelle ultime due settimane e poi risolta in poco più di mezzora con un risultato pazzesco, inatteso, plebiscitario. Latina si sveglierà lunedì mattina con un consiglio comunale stravolto dal Bene Comune di Damiano Coletta, il candidato della coalizione civica che aveva smontato pezzo per pezzo la partitocrazia già al primo turno, lasciando a casa Forza Italia e Partito Democratico, e che al ballotaggio ha schiantato anche i Fratelli d’Italia, i Cuori Italiani e quelli di Noi con Salvini che invece avevano sostenuto Nicola Calandrini.
Una partita durata poco, si diceva, perché i dati snocciolati uno dopo l’altro dalle sezioni di tutto il territorio comunale ci hanno messo poco a delineare una situazione chiarissima: Coletta in testa ovunque, addirittura nel famoso seggio 72 della scuola elementare di Latina Scalo, quello di Nicola Calandrini. Numeri da capogiro. Come quello di via Tasso, per dirne uno: Coletta 536 voti, Calandrini 121.
Alle 23.54 i primi clacson delle auto si sentono in giro per le strade di Latina. Poco dopo i risultati ufficiali pubblicati sul sito del Comune. Coletta ha raccolto 46.163 voti, il 75,05% dei consensi, lasciando a Calandrini la miseria di 15.348 voti, un niente quando si parla di ballottaggio. Damiano Coletta sarà il nuovo sindaco di questa città martoriata e che da stanotte spera, davvero, in un riscatto. “E’ la vittoria di una città che vuole sognare, che vuole riprendersi il futuro che le era stato scippato – ha detto a caldo il nuovo sindaco, che dalla sede di Corso della Repubblica è andato a piedi fino in piazza del Popolo per ricevere il saluto del commissario Barbato. Lungo la strada più di mille persone lo hanno accompagnato cantando e recitando slogan a squarciagola. Più di una vittoria ai mondiali di calcio. “E’ il segno che questa città non è morta, ma ha tante persone che credono in un riscatto possibile”.