E per fortuna che in via Monfalcone si era aperta l’era del post mortem. E’ apparsa oggi all’albo pretorio della Provincia di Latina la determinazione per l’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica, e delle relative opere ed infrastrutture connesse, da fonti rinnovabili, sito nel Comune di Latina – località Borgo Montello, via Monfalcone 23/a, di potenza nominale di 2.600 kw mediante installazione di tre motori a combustione interna finalizzati alla generazione di energia elettrica, alimentati dal biogas della discarica Indeco. Ma non era sequestrata? Verrebbe da chiedersi. Ma questo è.
Nella sua determinazione Nicoletta Valle, dirigente del settore Ecologia e Ambiente della Provincia di Latina, spiega che il 12 settembre scorso è stata indetta la conferenza dei servizi decisoria a cui sono stati invitati a partecipare: E-Distribuzione spa; Regione Lazio, direzione regionale Governo dei ciclo dei rifiuti; Regione Lazio, area Infrastrutture energetiche; Comune di Latina, servizio Ambiente Igiene e Sanità; Dipartimento di prevenzione, servizio di Igiene pubblica Asl di Latina; Arpa Lazio di Latina; Agenzia delle Dogane di Gaeta. Valle aggiunge anche che il 4 ottobre 2016 il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Latina ha fornito relativo parere, mentre… “ad oggi non sono stati espressi dissensi qualificati ai sensi dell’articolo 14-quinquies, legge 241/1990, dalle amministrazioni interessate alla conferenza dei servizi”. Motivo per cui, vista la relazione istruttoria conclusiva favorevole all’adozione della presente determinazione, redatta dal responsabile del procedimento e acquisita… il 22 novembre 2016″, Valle prende atto della conclusione positiva della conferenza dei servizi e dispone il rilascio dell’autorizzazione unica imponendo alla ditta Indeco srl il rispetto di una serie di prescrizioni.
Nell’atto del dirigente della Provincia di Latina si fa riferimento a una determinazione della Regione Lazio del 15 giugno 2016 con la quale veniva approvata la proposta di modifica (del 20 maggio 2016), non sostanziale, dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale)… per ottimizzazione e potenziamento delle attività di recupero biogas del bacino S8 nel complesso impiantistico di discarica sito in via Monfalcone a Latina, gestito dalla Indeco. Bacino che, come è noto, è finito sotto sequestro l’8 gennaio 2016. A feste finite, gli agenti della Squadra Mobile di Latina avevano notificato il provvedimento chiesto dal pm Luigia Spinelli e firmato dal Gip. Nell’invaso S8, allora in funzione, erano stati abbancati più rifiuti di quanti ne prevedesse l’autorizzazione regionale. La Procura, all’esito di una perizia, aveva chiesto e ottenuto il sequestro. La modifica Aia autorizzata dalla Regione, come riportato nell’atto del 15 giugno scorso, si regge sulle documentazioni presentate dalla società Indeco neanche un mese prima, il 20 maggio, quindi a sequestro notificato da oltre quattro mesi.
Ci si domanda se nell’invaso S8, sotto sequestro, sia possibile realizzare una centrale biogas per la produzione di energia elettrica. Il fatto che la Indeco possa aver “dimenticato” di comunicare il dettaglio dei sigilli alla Regione Lazio fa quasi sorridere dal momento che la notizia del sequestro ha fatto il giro anche oltre provincia e che negli ultimi mesi, anche prima della conferenza dei servizi autorizzativa di cui oggi si apprende l’esito dalla Provincia, se ne è parlato più volte nelle audizioni in Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati. Forse anche la Procura di Latina ha dato l’ok alla realizzazione della centrale nell’invaso S8?