Ha atteso tre mesi inutilmente senza che il Comune di Latina acconsentisse l’accesso agli atti per “un approfondimento dell’interminabile questione del mancato pagamento del dovuto dall’ex gestore dei parcheggi a pagamento Urbania” all’ente municipale e allora, questa mattina, ha depositato presso la sede pontina della Procura della Repubblica un esposto affinché vengano accertate eventuali responsabilità di natura penale. Parliamo del comitato cittadino Bugia Blu che ha portato avanti l’iniziativa tramite il presidente Massimo De Simone il quale ha chiesto alla stessa autorità di essere avvisato in caso di richiesta di archiviazione.
La denuncia presentata è corredata del carteggio avuto con il Comune in merito alla richiesta di accesso agli atti a far data dal 9 aprile 2016. Oltre all’istanza, infatti, sono stati allegati: diffida e sollecito del 12 maggio 2016 indirizzato anche al segretario generale del Comune; la nota di risposta di quest’ultimo, datata 27 maggio 2016, che invitava il dirigente del Servizio Mobilità a notiziare in merito, la contestuale comunicazione del dirigente del Servizio Mobilità che riferiva che l’intero fascicolo era stato consegnato all’ufficio Avvocatura del Comune che veniva informata dell’istanza; infine ulteriore sollecito del comitato Bugia Blu, in data 30 maggio 2016, rivolto all’Avvocatura del Comune nonché l’organigramma dell’ente in cui si sono evidenti i referenti della medesima avvocatura. Dunque un’inutile odissea finita alla Procura della Repubblica.
De Simone ha dichiarato in merito alla vicenda di Urbania che la stessa pare “non abbia adempiuto nemmeno al terzo piano di rientro concesso dall’amministrazione e anzi, a tutela del debito milionario, gli abbia presentato una seconda fideiussione non escutibile”. “Vorremmo capire – afferma De Simone – quali sono i termini di questa ulteriore beffa e come si sta muovendo l’amministrazione, in considerazione anche del fatto che in passato non è stata quanto meno molto attenta”.
L’esposto depositato oggi in Procura trova giustificazione, secondo il comitato cittadino, “essendo il termine dei 30 giorni previsto per Legge abbondantemente spirato senza che l’atto richiesto sia stato compiuto e senza che il mancato compimento sia stato motivato”. De Simone aggiunge inoltre di aver presentato, lo scorso 25 giugno 2016, anche un’istanza di tutela al difensore civico regionale che si è subito attivato chiedendo chiarimenti all’amministrazione comunale.
“Facciamo presente infine – afferma De Simone – che stiamo svolgendo da anni lavoro di controllo e verifica a titolo gratuito esclusivamente a favore della cittadinanza. Tale azione, che si fonda prevalentemente sulla disamina degli atti, ha trovato spesso ostacoli da parte dell’amministrazione per ottenere nei tempi stabiliti quello che semplicemente la legge ci consente di ottenere e che non vogliamo più elemosinare. E’ evidente che evadere il procedimento dopo mesi dalla richiesta, o non evaderlo affatto, annulla completamente l’efficacia della stessa perché la situazione può evolvere velocemente nel tempo”.
Per De Simone “i cittadini, i comitati, le associazioni, quando si muovono per tutelare un interesse collettivo devono essere considerati degli amici non dei nemici dell’amministrazione, se il fine è quello del bene comune”.
“Pertanto da oggi – conclude il presidente di Bugia Blu -, in attesa che la nuova normativa sulla trasparenza denominata Foia entri in vigore, non accetteremo più senza giustificazione neanche un giorno di ritardo rispetto alle prescrizioni temporali di legge per le ulteriori richieste di accesso agli atti ai sensi della Legge 241/90 e successive”.