Latina, assenteismo in Comune. De Simone: cacciato dall’ufficio tecnico per la risposta strumentale di Costanzo

Massimo De Simone

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera aperta dell’ingegnere Massimo De Simone in replica alla risposta dell’assessore Antonio Costanzo al suo studio sull’assenteismo nel Comune di Latina. Come si ricorderà l’ingegnere, il 21 gennaio scorso, aveva reso nota l’elaborazione dei dati raccolti tra il 2009 e il 2016 riguardanti le presenze dei dipendenti comunali. Elaborazione che aveva portato l’ingegnere ad affermare che nei primi sei mesi di amministrazione Coletta il tasso di assenteismo riscontrato era superiore a quello registrato nelle precedenti amministrazioni. L’assessore Costanzo il 27 gennaio aveva replicato gettando acqua sul fuoco e affermando che “in riferimento alla dimensione complessiva delle assenze va evidenziato che, ai fini del totale delle assenze da considerare per la valutazione dell’eventuale assenteismo, non vanno considerate alcune tipologie di assenze (in molti casi non retribuite), che ridimensionano il fenomeno considerato”. Alla risposta dell’assessore l’ingegnere De Simone aveva deciso di non replicare. Poi però – lamenta il professionista – dopo la “cacciata” in malo modo da un ufficio pubblico, la replica è diventata opportuna. Replica che De Simone affida alla seguente lettera che riportiamo integralmente.

Lettera pubblica alla stampa

Al Dirigente del Servizio Urbanistica del Comune di Latina
Arch. Giovanni Della Penna
e pc
All’Assessore alla organizzazione, personale, semplificazione,
controllo di gestione, servizi del Comune di Latina
Dott. Antonio Costanzo

Oggetto: sugli effetti della risposta dell’Assessore Costanzo al documento di analisi del tasso di assenteismo del Comune di Latina

In data 20/1/2017 ho inviato alla attenzione del sindaco Dott. Coletta e degli assessori al personale Dott. Costanzo e al bilancio Dott. Capirci, uno studio sul tasso di assenteismo nel Comune di Latina maturato dal confronto dei dati delle amministrazioni succedutesi dal 2009 ad oggi. L’analisi dei dati, reperiti dal sito ufficiale del Comune di Latina, portavano a risultati inaspettati. Infatti durante il periodo di stanziamento della amministrazione Coletta si riscontrava un netto aumento del tasso di assenza del personale rispetto a tutte le precedenti amministrazioni fino a quasi il 50% rispetto precedente amministrazione Barbato.

Si sono poi effettuate anche alcune analisi sulla dispersione in termini di risorse umane e di costi, sollecitando altresì l’interessamento del Comune di Latina alla questione rappresentata con contestuale richiesta dell’eventuale adozione di misure presenti o future da parte dell’amministrazione.

Dopo una settimana, e precisamente in data 27/1/17, giungeva la pubblicazione di una risposta da parte dell’Assessore Costanzo. Sebbene la nota dell’assessore, come si dirà meglio di seguito, svii anche abbastanza clamorosamente dal nocciolo della problematica sollevata, il sottoscritto decideva di non dare seguito ad ulteriori note, anche al fine di non ingenerare uno sterile quanto stucchevole contraddittorio.

Ciò premesso, qualche giorno fa, precisamente in data 14/2/17, mi recavo per questioni lavorative presso gli uffici tecnici del Comune di Latina. Benché, svolgendo la professione di ingegnere libero professionista da più di 15 anni mi sia recato con una certa frequenza negli uffici comunali avendo contatti con numerosi tecnici, la situazione mi è parsa da subito anomala. Un primo tecnico non mi ha voluto ricevere, mentre un secondo si mostrava da subito molto nervoso, fornendo risposte scomposte fino a cacciarmi dall’ufficio pubblico.

Mi recavo allora dal responsabile dell’area e mentre aspettavo il mio turno notavo due fogli di formato A3 uniti e attaccati sul muro, il cui contenuto riproduceva la risposta dell’assessore Costanzo del 27/17/2017 tratta da un noto sito internet dal titolo “Assenze record in Comune di Latina, l’assessore Costanzo risponde a De Simone”. Un’altra stampa delle stesse caratteristiche notavo appesa anche nel muro adiacente.

Facile comprendere quindi il motivo per il quale venivo trattato in un ufficio pubblico come un diverso cittadino, cosa che poi avevo modo di approfondire anche con il responsabile d’area.

Ritengo quindi sia necessario fare alcune considerazioni sulla intera vicenda. Ciò non tanto per l’interesse specifico del sottoscritto che comunque del servizio pubblico si serve per motivi di lavoro ma per una questione di obiettività complessiva così come anche di chiarezza nei confronti dei dipendenti del Comune di Latina.

A tal proposito è necessario una comparazione parallela del mio documento di analisi con la risposta dell’Assessore Costanzo.

Il significato del mio studio del resto non poteva dar luogo a fraintendimenti. Già nella premessa scrivevo infatti “Il tasso di assenteismo è infatti un fattore assai importante da tenere in considerazione in relazione al buon andamento della pubblica amministrazione, al servizio che viene offerto ai cittadini, ed è indicativo altresì del rapporto che si viene ad istaurare tra il settore amministrativo esecutivo e quello politico di indirizzo. Dal presente lavoro scaturiscono informazioni rilevanti sia sotto il punto di vista della gestione del personale che prettamente economico e pertanto è stato indirizzato, unitamente al Sindaco, anche agli assessori competenti”. E’ evidente quindi che il fulcro dell’oggetto fosse l’amministrazione Comunale e in particolare la relazione instaurata tra essa e la dipendenza comunale. Come noto infatti la capacità da parte dell’amministrazione di stabilire un buon rapporto tra queste due parti della macchina amministrativa e la capacità di valorizzare e spronare nei giusti modi i dipendenti è un fattore primario della buona riuscita di una amministrazione, comportando un notevole aumento di produttività sia quantitativa che qualitativa. Il personale è materiale umano e come tale va gestito, con capacità e empatia. Le assenze dal posto di lavoro sono invece un sintomo evidente che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Detta in altro modo un lavoratore, messo nelle condizioni adeguate, si assenterà di meno e produrrà di più. Tanto che ci sono molteplici studi che approfondiscono questa dinamica e che in particolare riferiscono dell’importanza che le aziende, come in fondo è anche la pubblica amministrazione, per ridurre le assenze e aumentare la produttività debbano rendere “felici” i lavoratori mediante i fattori competenza (ovvero il percepire di essere valido nello svolgere il proprio lavoro), appartenenza (ovvero il sentirsi connessi con le altre persone dell’ambiente lavorativo) e autonomia (ovvero la sensazione di non essere marionette nelle mani d’altri ma di essere in qualche modo compartecipi nelle decisioni).

Del resto l’analisi da me effettuata non ha riguardato il confronto tra diversi enti da cui poter trarre qualche indicazione sul personale del Comune di Latina. Niente affatto. Ha riguardato invece le varie giunte di Latina succedutesi nel tempo con il medesimo personale a disposizione. Stessi dipendenti, diverse amministrazioni.

Ovvio quindi che qualora si apprezzi un cambiamento, in questo caso marcato e negativo relativo alla giunta Coletta, questo dipenda sostanzialmente dalla capacità e modalità di azione della amministrazione.

Ed è proprio per questo che inviavo il documento all’assessore al personale Costanzo, che probabilmente non riuscendo a focalizzare il nocciolo della questione, rispondeva, a mio avviso in maniera contraddittoria1 e strumentale.

Nonostante la questione posta fosse chiaramente focalizzata sulla gestione del personale da parte dell’amministrazione e sul rapporto istaurato, il Dott. Costanzo si è prodigato sostanzialmente in una lunga e prolungata difesa dei dipendenti, che al contrario esulava totalmente dal merito dell’argomentazione in oggetto, con una duplice conseguenza. Primo, si è sviata l’attenzione, allontanandosi completamente dal tema posto. Secondo si è ingenerata la convinzione, tra l’altro palesemente errata, che la problematica da me trattata riguardasse i dipendenti con la loro pigrizia e inoperosità.

E’ un modo di procedere abbastanza frequente che si può esporre in modo molto semplice. Se ad un argomento A non si vuole rispondere, ci si opponga con un argomento B in modo che si induca a pensare che inizialmente si sia sostenuto il contrario di B (quando invece non si è mai detto ed anzi l’argomento era A).

Pertanto, alla luce di ciò, appare evidente lo sviamento e la strumentalizzazione fornita dall’Assessore Costanzo, nonché il travisamento procurato negli stessi dipendenti che probabilmente si sono sentiti offesi e attaccati da un “cittadino comune” e difesi dal loro “paladino”, reagendo di conseguenza contro il sottoscritto.

Non sono un tipo che si scoraggia facilmente però confesso che ci sono rimasto male nel sentirmi trattato come un odioso nemico. La mia è un’attività civica che va avanti da più di 10 anni, durante i quali mi sono interessato con impegno, portando all’attenzione della collettività temi anche molto delicati e importanti, sacrificando tempo e risorse economiche personali, esclusivamente per passione e senso civico e non ho peraltro alcuna intenzione di fermarmi.

Non è giustificabile ma ritengo anche comprensibile dal punto di vista umano il comportamento dei dipendenti pubblici, non essendo essi a conoscenza del contenuto del mio studio ma solo della risposta strumentale del dott. Costanzo. Molto meno comprensibile, a mio avviso, quello dell’assessore, che con la presente rinvito a riconsiderare lo studio sull’assenteismo, a riflettere sul contenuto, sulle conseguenze, e soprattutto sulle cause, in modo da poter studiare e intraprendere le giuste contromisure del caso, senza strumentalizzazioni di sorta e tenendo sempre presente il bene della collettività.

Tale nota è inviata oltre alla stampa, sperando in una pubblicazione che possa portare un po’ di chiarezza, anche al Dirigente dell’Urbanistica, con esplicita richiesta di voler provvedere ad attaccare nel settore di sua competenza la presente nota sotto la risposta cartacea dell’Assessore Costanzo, con l’ulteriore invito per i dipendenti di leggere il documento integrale dello studio tuttora accessibile dal link: www.massimodesimone.it

Latina, 19.02.2017

Ing. Massimo de Simone


1 L’assessore rappresenta che gli accertamenti fiscali della AUSL nel secondo semestre 2016 sono stati pari e anzi maggiori di quelli dello stesso semestre del 2015 ma così non inquadra il vero problema né le motivazioni che soggiacciono ad esso. Prova provata è che a fronte di maggiori visite, le assenze sono invece aumentate quasi del 50%. La questione è invece da ricercarsi a monte. Sono le maggiori assenze ad essere il segnale di una modalità di azione e interazione inefficace, e un aumento delle visite non produrrà di certo grandi scostamenti nelle assenze e soprattutto non influirà per nulla sulla produttività ed efficienza dei dipendenti, che come abbiano visto sopra, dipendono da tutt’altri fattori. Inoltre, allorché mentre egli attribuisce una correlazione tra le assenze del personale e lo stress dovuto all’elevato carico di lavoro a cui è sottoposto, rappresenta poi che le percentuali di assenza (come da lui calcolate con varie tipologie di “giustificativi”) fornirebbero valori positivi. La questione del carico di lavoro è tra l’altro irrilevante per lo studio in oggetto in quanto il carico di lavoro attuale è praticamente lo stesso delle precedenti amministrazioni (con le quali è stata effettuata la mia analisi di comparazione) in quanto poco o nulla è cambiato in merito a numero dei dipendenti e popolazione della città, concentriamoci ora sulla strumentalità.