Approvato oggi dai soli consiglieri di Latina Bene Comune, presenti in 16 (su 21 sindaco compreso), il Regolamento per l’esercizio delle attività di indirizzo e controllo del Comune di Latina sull’azienda speciale Abc. Di cosa si tratta? Dell’organizzazione dei controlli già previsti negli atti istitutivi dell’azienda speciale, approvati l’8 agosto 2017, che ha preso in carico il servizio di igiene urbana del capoluogo pontino il primo gennaio 2018.
Un anno e dici giorni senza controllo? “No, perché in effetti i dirigenti e i funzionari deputati a questa funzione hanno relazionato il lavoro svolto attraverso relazioni puntuali”, ha detto il capogruppo di Lbc Dario Bellini, “che si sono concluse con la segnalazione di inadempienze, fino a 13 violazioni”, aveva precisato poco prima il consigliere Alessandro Calvi (Forza Italia). Ma quale è stato il riscontro? L’azienda risulta ancora in “colpevole ritardo” – per usare l’espressione del suo presidente di qualche tempo fa – su approvazione del bilancio, che era previsto entro il 15 ottobre, sull’approvazione del piano industriale; la raccolta differenziata non decolla, il mutuo per gli investimenti è ancora in alto mare; gli obiettivi del cronoprogramma non sono stati rispettati, il comitato di vigilanza non è stato istituito; il personale che doveva essere assunto non è stato assunto in toto. Ecco, per questo flop chi ne risponde? Il dibattito in aula ha puntato molto proprio su questo interrogativo.
La consigliera Giovanna Miele (Forza Italia) ha detto che “l’Abc è in serie difficoltà e che non si ha contezza di nulla, di spese effettuate, di quali e quanti mezzi vengono utilizzati per il servizio di raccolta rifiuti, dei turni di lavoro”. “No bilancio, no piano industriale, programmazione disattesa – ha attaccato la consigliera – se l’Abc fosse stata un gestore di servizio esterno a quest’ora il contratto gli sarebbe stato revocato per inadempienza. Voi (ha detto rivolgendosi alla maggioranza, ndr) state difendendo l’Abc solo perché è una vostra creatura”.
Non meno tenero il precedente intervento del consigliere Massimiliano Carnevale (Lega) che oltre ad elencare le pecche di un anno di Abc ha parlato di un controllo analogo impossibilitato che troverebbe conferma dalle solite assenze nei banchi della maggioranza.
Entrando nel merito del Regolamento oggetto di esame da parte dell’assise civica, la consigliera Nicoletta Zuliani (Partito democratico) ha eccepito sostanzialmente due questioni. La prima riguarda il fatto che la bozza di questo regolamento, pronta a maggio, è rimasta giacente per mesi presso la segreteria generale del Comune di Latina e che il documento in discussione è stato “alleggerito”, ad esempio – ha precisato – “sono state eliminate le relazioni trimestrali che erano state suggerite dagli uffici dell’ente”. La seconda questione riguarda il fatto che il regolamento arrivato in aula non chiarisce cosa succede se dal controllo effettuato risultino inadempienze. “E’ previsto ha detto che siano revocati gli incarichi a chi gestisce l’Abc, mentre altri Comuni hanno previsto la caducazione dell’affidamento”.
Bellini, capogruppo di maggioranza, ha sostenuto che il Comune non può intervenire con la dismissione dell’Abc perché, essendo un’azienda speciale ente strumentale dell’ente, sarebbe come chiudere un proprio servizio: al massimo si caccia il dirigente che non funziona. “Nel caso di Abc – ha precisato – è prevista la revoca degli incarichi, ma l’azienda deve essere rimessa nel giusto binario”.
Sembra aver convinto Bellini. E invece no, in quanto smentito dall’assessore Giulia Caprì, con delega alle partecipate. Cosa ha detto l’assessora di così eclatante, dopo la sua relazione iniziale sul regolamento in discussione, quale strumento di organizzazione di un controllo circolare che “rimette” al centro le funzioni del Consiglio comunale sull’Abc? “L’articolo 55 del capitolato speciale prevede la risoluzione del contratto per comprovate inadempienze”: parola di Caprì che, probabilmente inavvertitamente, ha incenerito in poche battute l’appassionato intervento di Bellini.
In aula anche l’assessore all’Ambiente Roberto Lessio per un suo “contributo” sulle questioni tecniche: “Vedete? Questo regolamento non lo abbiamo chiamato analogo, perché per l’azienda speciale la normativa di riferimento è quella del Tuel che stabilisce che il controllo sia superiore a quello analogo. Il consigliere Matteo Adinolfi (Lega, ndr) ha parlato di mezzi presi in affitto e inutilizzati. Verificherò”. E al consigliere Calvi, puntualissimo nel segnalare il ritardo sul bilancio dell’Abc e la norma che stabilisce che sia il Consiglio comunale a concedere eventuale proroga, Lessio ha risposto che si sta provvedendo.
Insomma, un Consiglio comunale déjà-vu sull’azienda speciale: da una parte la maggioranza pronta a difendere a spada tratta la gestione pubblica del servizio di igiene urbana (passando oggi dal plauso della consigliera Loretta Isotton per le 50 isole ecologiche itineranti realizzate in un anno dall’Abc e utilizzate da 2.000 utenti, alla soddisfazione della consigliera Marina Aramini per la migliore definizioni delle funzioni del Consiglio comunale in merito al controllo su Abc, alla giustificazione del consigliere Emanuele Di Russo sui ritardi perché dovuti alla tempistica di una start up), dall’altra le minoranze vigili sul servizio e sui riflessi finanziari della gestione aziendale sulle casse comunali e quindi sui soldi dei cittadini (oggi in aula l’insoddisfazione del consigliere leghista Adinolfi per i cassonetti stracolmi “come quelli fotografati dal consigliere di maggioranza Salvatore Antoci” e la necessità sollevata dal consigliere Calvi di prevedere sanzioni e dare pieno mandato al supercontrollore Diego Vigaro di applicarle).
Un déjà-vu che ha visto uscire l’opposizione dall’aula al momento del voto su Abc, oggi per un regolamento considerato di contenuto “ininfluente”.