Sabato 2 dicembre alle 18, nello Studio “Il Torchio” di Latina (via Pietrosanti, 18 – fianco Torre Pontina), verrà inaugurata la mostra di Michele Volpe.
“Chi si fermasse a considerare i suoi dipinti senza una concreta volontà di approfondimento, rischierebbe di scorgere in essi l’apporto eclettico di una tradizione pittorica fra simbolistica ed arcaica: la realtà è ben diversa: quest’artista non ha mai rielaborato in versione più o meno figurativa alcuna suggestione libresca. Fantasmi che si agitano dall’inconscio e trovano un plasma esistenziale nella vena di una pittura che conosce febbri divoratrici ma anche la massiccia evidenza dell’eterno quotidiano. Lui non è un imitatore né un visionario”.
Così il critico Renato Civello descrive le opere di Michele Volpe, il quale, oltre a essere uno dei pittori più apprezzati di Latina, è anche un ceramista e un calcografo. E saranno proprie le sue ceramiche e incisioni, assieme per l’appunto agli oli, le protagoniste della mostra.
Le opere saranno illustrate dal poeta Antonio Veneziani. Scrive lo stesso poeta: “La battaglia tra bene e male, tra spirituale e materiale (intendo come materiale: il colore, i supporti, la materia viva, ma non solo), nel lavoro di Michele Volpe sono parte integrante. Il combattimento tra spirituale e reale avviene senza clamori esterni, ma i risultati passano sulla tela, nelle incisioni, nelle ceramiche; le perdite anche sanguinose, aiutandoci – basta avere un po’ di attenzione – nella conquista silenziosa che è l’arte come strada per l’elevazione spirituale, solida un tempo, oggi e sempre. Volpe con le sue donne di
ascendenza cretese ma anche tizianesca – conclude Veneziani – intona un inno dell’eterno femminino, ma anche un controcanto alla carne, oggi troppo esibita e assai poco amata”.
Michele Volpe è nato a Savignano Irpino, in provincia di Avellino, e lì si ha trascorso l’infanzia. Si è poi trasferito a Latina dove è avvenuta la sua formazione umana e artistica. Sin da giovanissimo, ha avvertito l’esigenza di comunicare il suo mondo interiore attraverso le immagini e nel corso della sua vita ha sperimentato tecniche diverse, senza però mai tradire il suo insopprimibile bisogno di esprimersi liberamente, senza assoggettarsi a nessun schema e senza imitare. Tutto ciò gli ha consentito di acquisire uno stile inconfondibile. Ha partecipato a innumerevoli mostre collettive e ne ha tenute di personali in varie parti d’Italia e all’estero. E’ stato il primo in provincia di Latina a occuparsi della calcografia, stampa a incisione su lastra di rame o zinco, diventandone un vero e proprio maestro, tant’è che tiene anche corsi nel proprio studio d’arte. E insegna anche ceramica.
L’orario di apertura della mostra, che sarà chiusa il 20 dicembre, sarà la mattina dalle 10,30 alle 12,30 e il pomeriggio dalle 16 alle 19.