Con il nuovo anno arrivano anche i buoni auspici. Quello di Salvatore Antoci, consigliere comunale di Latina, è che che il 2020 porti un po’ di buon senso, di civiltà e di carità cristiana affinché in città vengano abbattuti i bordi in cemento sporgenti. Per l’esponente del gruppo misto si tratta di barriere architettoniche non dichiarate ma che fanno rischiare l’osso del collo.
I termini della problematiche sollevata dall’esponente di opposizione sono contenuti in una nota indirizzata al sindaco Damiano Coletta e agli assessori Emilio Ranieri e Patrizia Ciccarelli, rispettivamente con deleghe ai Lavori pubblici e Welfare, ovvero a coloro che “a vario titolo saranno chiamati a decidere se continuare o meno a cospargere la città di ostacoli inutili e dannosi”. “Auspichiamo – scrive – che decidano di fermare questo
scempio criminale e si impegnino, non solo a parole, ad avviare l’abbattimento delle barriere architettoniche”.
I bordi di cemento, spiega Antoci, si trovano tra i marciapiedi (o vialetti) e le aree pubbliche con prato. I bordi di cemento, oltre a rendere difficili le operazioni di manutenzione del verde, possono costituire un ostacolo o peggio ancora un pericolo per i disabili, gli
anziani e i bambini e in alcuni casi anche per le persone normodotate.
Il consigliere utilizza anche delle rappresentazioni grafiche per illustrare le varie situazioni registrate in città dove tra prato e marciapiedi c’è un dislivello marcatamente segnato dal bordo di cemento.
La soluzione ottimale per Antoci sarebbe che la superficie pavimentata e il prato siano allo stesso livello. Ciò consentirebbe il transito di tutti, comprese le persone disabili, gli anziani e i bambini, senza impedimenti e senza rischio di inciampo. La manutenzione del prato e le operazioni di pulizia sarebbero agevolate dall’assenza di bordi e cigli.
Quindi l’auspicio che il 2020 sia caratterizzato dall’abbattimento vero delle barriere.