A distanza di 16 giorni dall’episodio dell’alt agli alpini in piazza del Popolo a Latina, il vice sindaco Maria Paola Briganti prende la parola dopo la “ricostruzione dei fatti”. Ricostruzione, in verità, già emersa dalle poche parole del dirigente della Polizia Locale Francesco Passaretti, da noi interpellato nell’immediatezza della scenetta apparsa come Totò e Peppino non a Milano ma a Latina (leggi qui).
Il senso della “ricostruzione dei fatti” offerta oggi dall’amministrazione comune è che, come affermato dal dirigente, l’agente della Polizia Locale “ha fatto il suo dovere” fermando la marcia non autorizzata e chiedendo spiegazioni.
L’amministrazione comunale intende sottolineare, dopo 16 giorni, come l’operato del personale in servizio quel giorno sia stato impeccabile. Nel caso specifico, l’agente è intervenuto secondo legge e con un elevato senso di responsabilità.
“Essere ospitali, e Latina in occasione del ‘Decennale degli Alpini’ lo ha dimostrato ampiamente – commenta il vice sindaco Briganti -, vuol dire anche impegnarsi per scongiurare eventuali situazioni di pericolo e per farlo è indispensabile garantire che vengano rispettate le misure di sicurezza predisposte”.
Per completezza di informazioni pubblichiamo di seguito la ricostruzione integrale dei fatti effettuata dall’amministrazione comune.
In riferimento ai fatti accaduti il 12 ottobre scorso durante lo svolgimento dell’evento celebrativo per il “Decennale degli Alpini”, l’Amministrazione in questi giorni si è adoperata per ricostruire i fatti legati all’episodio relativo all’intervento operato dall’agente della Polizia Locale che in Piazza del Popolo ha fermato una marcia non autorizzata.
Si premette che prima di ogni manifestazione che debba svolgersi sul territorio comunale e che abbia un impatto in termini di ordine pubblico e viabilità, vengono effettuate valutazioni in termini di safety e security, oggi obbligatorie a seguito dell’emanazione di diverse circolari ministeriali conseguenti ai tragici fatti accaduti a Torino, in Piazza San Carlo, in occasione la finale di Champions League 2017. Predisporre tutte le misure finalizzate a garantire il regolare e ordinato svolgimento di un evento significa garantire la sicurezza della collettività. E questa è senza dubbio una priorità. Il piano di sicurezza, una volta elaborato, viene poi validato dalle autorità competenti.
Nel caso specifico è stato predisposto, insieme all’organizzatore, anche un piano viabilità che, come da prassi, non può lasciare alcuno spazio a libere iniziative che non siano espressamente contemplate nel piano.
La mattina del 12 ottobre, come da programma, la Polizia Locale ha effettuato servizio di scorta – con due veicoli d’istituto e personale appiedato – alla sfilata di una fanfara da Parco Falcone Borsellino a Piazza del Quadrato. E fin lì tutto si è svolto in maniera perfettamente ordinata.
Come previsto dal piano di viabilità, una volta deposta la corona in Piazza del Quadrato, il corteo formato dalla fanfara e dagli Alpini in congedo, avrebbe dovuto sciogliersi e raggiungere in ordine sparso il Circolo Cittadino per il prosieguo degli eventi. Lo stesso Presidente dell’Associazione Alpini confermava sul posto al personale della Polizia Locale l’assoluta aderenza al piano. Invece, sul tratto pedonale di Viale Italia, il corteo si è ricompattato e ha iniziato a marciare percorrendo un tratto di strada non autorizzato e senza alcuna misura di interdizione al traffico veicolare.
A quel punto un agente ha raggiunto la testa del corteo che ormai era arrivato in Piazza del Popolo e che si apprestava ad attraversare l’incrocio con Corso della Repubblica. L’agente della Polizia Locale ha fatto il suo dovere fermando la marcia non autorizzata e chiedendo spiegazioni.
L’Amministrazione comunale intende sottolineare come l’operato del personale in servizio quel giorno sia stato impeccabile. Nel caso specifico, l’agente è intervenuto secondo legge e con un elevato senso di responsabilità.