Una grande festa musicale, con il concerto ad ingresso libero della Banda Musicale della Marina Militare diretta da Antonio Barbagallo, apre venerdì 30 giugno (ore 21) la 53ª edizione del Festival Pontino di Musica. L’evento si terrà nel nuovo spazio dei Giardini del Palazzo Comunale di Latina.
In programma musiche popolari dall’Ouverture de L’italiana in Algeri di Rossini a La donna è mobile dal Rigoletto di Verdi, fino alle colonne sonore di Ennio Morricone, un omaggio a Lucio Dalla e alla sua celebre canzone Caruso e al tango di Astor Piazzolla; solista il tenore Claudio Minardi.
Fra i più antichi complessi bandistici italiani, la Banda Musicale della Marina Militare si esibisce regolarmente in Italia e all’estero per la sua capacità di rappresentare attraverso la musica l’impegno della Marina nel sociale e negli aiuti umanitari (nel 2004 è stata insignita del Cavalierato di Pace dal Centro Internazionale per la Pace fra i Popoli di Assisi); è formata da 102 orchestrali tutti in servizio permanente effettivo e provenienti dai più importanti conservatori di musica.
Dal 30 giugno saranno dunque ventuno gli appuntamenti di musica fino al 31 luglio suddivisi tra il Castello Caetani di Sermoneta, l’Abbazia di Fossanova, la suggestiva cornice dell’Oasi di Pantanello nello splendido Giardino di Ninfa, il Chiostro di Sant’Oliva a Cori e la Chiesa di San Francesco d’Assisi a Latina. Musica di ogni genere, dal jazz alla classica, con una attenzione particolare alla musica contemporanea e agli autori di oggi, già conosciuti oppure giovanissimi, e protagonisti noti solisti e orchestre e ensemble da camera.
Dopo la festa di inaugurazione, sabato 1 luglio e domenica 2 luglio il Festival entra nel vivo proponendo i tradizionali Incontri Internazionali di Musica Contemporanea nella cornice del Castello Caetani di Sermoneta, quest’anno dedicati al tema “Il duo con pianoforte: metamorfosi e virtuosismi”. Dopo la riflessione dello scorso anno sul quartetto d’archi, una formazione che ha attraversato senza sostanziali mutamenti più di due secoli di storia, l’attenzione si concentra quest’anno sul duo con pianoforte. Si tratta di una formazione che, a differenza del quartetto d’archi, ha subìto diverse trasformazioni, in particolare in rapporto allo strumento “altro” rispetto al pianoforte. E così, anche i due concerti ospitati all’interno degli Incontri, che saranno introdotti da conversazioni del pubblico con i musicisti e i compositori delle due giornate, ripropongono questa doppia natura: da una parte la multiforme varietà del duo percussioni e pianoforte, dall’altra una formazione “classica” come è quella del violoncello e pianoforte. Il concerto dell’1 luglio (ore 21) avrà dunque per protagonisti il pianista Andrea Rebaudengo e le percussioni di Simone Beneventi, impegnati anche in due prime esecuzioni assolute. Si tratta di Duals per percussioni e pianoforte di Ivan Fedele. «In “Duals” – precisa Fedele -, il pianoforte si confronta con specifiche sonorità delle percussioni, proponendo un’alchimia sempre nuova e diversa. Si alternano tamtam e campane a lastra; piatti; steel drum, cencerros e agogo (campanacci); vibrafono, campanacci, crotali e glockenspiel; gong cinesi a glissando e dobaci (ciotole tibetane). Tale dualità si declina così in una molteplicità di interazioni di qualità e di materiali sonori. Nel contempo la vasta composizione sottopone il suono anche a un’interessante dinamica spaziale: lungo le cinque stazioni duali, il percussionista migra infatti nello spazio, compiendo una rotazione tra le postazioni in cui lo attendono i diversi strumenti, a disegnare un percorso geografico tra culture musicali che moltiplica sul piano visivo la cangiante varietà “duale” del paesaggio sonoro». A seguire la prima esecuzione italiana di Drive per vibrafono e pianoforte dello stesso Fedele. Novità assoluta anche Enchére per pianoforte e percussioni di Maël Bailly. Inoltre il programma prevede la riproposizione di un importante lavoro del compositore greco Georges Aperghis, le Quatre pièces fébriles per pianoforte e marimba scritte nel 1995: «Giochi di specchi – sono le parole di Aperghis – tra il pianoforte e la marimba, dei giochi di risonanze o giochi tra attacchi secchi e la loro risonanza. Dei giochi nei quali ci si perde, non sapendo più chi è chi o cos’è cosa».
Domenica 2 luglio (ore 19.30) toccherà a Francesco Dillon al violoncello e a Emanuele Torquati al pianoforte eseguire alcuni brani classici di Beethoven e Schumann per violoncello e pianoforte in un ideale confronto con la musica d’oggi scritta per lo stesso organico. Nel programma dunque anche Memorie di tempesta del milanese Federico Gardella, brano scritto per il Festival di Musica Contemporanea di Venezia nel 2015 e che il compositore descrive con queste parole: «Osservare il tempo, come il monaco nel dipinto di Friedrich osserva il mare: è così che, in questo brano ho cercato di declinare il rapporto tra forma e memoria, tra tempo e dimensione atemporale del ricordo».Quindi verranno eseguite la prima italiana di Uriel (2012) di Matthias Pintscher e la prima esecuzione assoluta di Sfiori di Danilo Comitini, pianista e compositore nato a Derby (UK) nel 1986 ma con studi al Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro. «Sfiorare lo strumento, sfiorarsi nello spazio – precisa -. In continua ricerca l’uno dell’altro, pianoforte e violoncello si cimentano in un’intima coreografia al confine tra dialogo, ascolto reciproco e contatto fisico».
Info: Fondazione Campus Internazionale di Musica, Via Varsavia, 31 – 04100 Latina, tel. 0773 605551, 605550, www.campusmusica.it; info@campusmusica.it
Biglietti: concerto inaugurale del 30 giugno ingresso libero; concerti dell’1 e 2 luglio 5 euro.