Quattro anni sotto sequestro e zero sicurezza, il comitato “Rinascita Borgo Piave” torna a scrivere al Tribunale di Latina chiedendo che il cantiere riconducibile alla vicenda della cosiddetta Variante Malvaso, a le porte del capoluogo pontino, sia bonificato e messo in sicurezza. La presidente del sodalizio Rosa Parisi, firmataria della missiva (non certo la prima) indirizzata al giudice Giorgia Castriota, ricorda che a fine gennaio scorso dopo una serie di istanze è stata smontata una gru, pericolo potenziale per le abitazioni limitrofe e i loro abitanti. Ma non basta, perché l’estate è vicina, l’erba è già alta e ci si aspetta un’invasione di ratti, blatte e quant’altro, lamenta il comitato. “Rinascita Borgo Piave” segnala che l’accesso al cantiere da via Piave è libero a chiunque volesse addentrarsi nel “parco giochi”, poiché la rete di recinzione è fatiscente e le transenne sono cadute a terra. Dentro e fuori in cantiere il passaggio dell’uomo è evidente, come dimostrano i grafiti sulle pareti. Ma la presidente Parisi ha riferito di aver visto persone salire e scendere le scale monche lasciate alle intemperie. Della serie un cantiere “fastidioso” per chi abita nei paraggi e pericoloso per chi si avventura al suo interno. Da qui l’ennesima istanza di messa in sicurezza del sito sotto sequestro.