E’ il giorno della verità. Questa sera alle 23 inizierà lo spoglio delle schede che decreterà l’elezione del sedicesimo sindaco di Latina. Da una parte la coalizione di centrodestra che sostiene Nicola Calandrini, l’ex presidente del consiglio comunale, formata da Fratelli d’Italia, Cuori Italiani e Noi con Salvini (15.746 voti al primo turno), dall’altra lo schieramento civico che ha accompagnato l’escalation di Damiano Coletta, Latina Bene Comune (solo 45 voti in meno), che ha fatto fuori dal ballottaggio di oggi gente molto più quotata come Enrico Forte (Pd) e Alessandro Calvi (Forza Italia), oltre che Sovrani, Tripodi, Lemma, Savastano e tutti gli altri.
AFFLUENZA ALLE 19 Nonostante la bella giornata, a Latina in molti hanno deciso di recarsi alle urne prima del tramonto. La rilevazione ufficiosa delle 19 riportava un affluenza alle urne del 44,05% (46.895 elettori), ben al di là della media nazionale registrata oggi, ferma al 36,56%. Un dato nettamente superiore rispetto anche alle metropoli impegnate nel rinnovo del consiglio comunale: a Milano alle 19 erano andati a votare il 39,72% degli aventi diritto, mentre a Roma si era fermi al 34,90%. Clamoroso il dato di Napoli, dove l’affluenza era piantata addirittura al 25,72%.
A Latina già alle 12 era stato registrato un buon dato, sempre considerata la giornata di sole: 19.962 elettori, circa il 18,75% dell’elettorato attivo del capoluogo, il che significa molto al di sopra della media nazionale (14,96%) e soprattutto delle grandi città chiamate a rinnovare il proprio consiglio comunale.
TENSIONE IN VIA PRIVERNO Operazioni più snelle questa volta anche all’interno delle sezioni. In via Priverno si sono registrati momenti di tensione in mattinata per la presenza di alcune persone che avrebbero suggerito indicazioni di voto all’ingresso dell’istituto scolastico. Non è stato comune necessario l’intervento del personale della Digos come era invece accaduto in occasione del primo turno.
DIECIMILA SCHEDE Particolarmente singolare il dato che arriva dall’ufficio elettorale del Comune: tra primo turno e ballottaggio sono state stampate circa diecimila tessere elettorali perché smarrite o semplicemente con gli spazi esauriti. Tra gli elettori pontini che si sono recati alle urne in mattinata ci sono stati entrambi i candidati a sindaco in corsa in questo ballottaggio. Damiano Coletta si è recato alle 10.30 nel seggio di via Sezze, presso la scuola Goldoni mentre Nicola Calandrini è arrivato intorno alle 12 nel seggio della scuola elementare Caetani di Latina Scalo.
NESSUN APPARENTAMENTO Difficile dire come andrà a finire, anche per la scelta di entrambi i candidati di non stringere accordi con i candidati usciti sconfitti al primo turno. Il Pd in ogni caso si è schierato con i suoi alfieri più rappresentativi tutto dalla parte di Coletta, ma visti i risultati del primo turno non è che sia tutto sto vantaggio. Anche Forza Italia, a sorpresa ma neanche troppo, ha deciso di mollare l’area politica di riferimento per abbracciare la “novità”. Ma in questo caso più per ripicca che per ragioni ideologiche, chiaramente. Calandrini tante volte ha voluto rimarcare le distanze di oggi tra la sua porzione di centrodestra e quella rappresentata per tanti anni da Fazzone. In ogni caso, dal voto di due settimane fa è già emersa una chiara volontà popolare: quella di fare piazza pulita. Nel caso in cui vincesse Calandrini si ritroverebbero in aula poco più di un terzo dei vecchi consiglieri comunali. Se vincesse Coletta, ne resterebbero addirittura soltanto otto su trentadue, con la maggioranza composta esclusivamente da facce nuove. Il voto è previsto dalle 7 alle 23, come avvenne per il primo turno. A seguire inizieranno le operazioni di spoglio che si concluderanno con l’elezione del sindaco, probabilmente già nelle primissime ore di lunedì.