Latina 2032, Calandrini: “Un atto d’amore verso la città”

Bagno di folla per il senatore Nicola Calandrini. Al circolo cittadino “Sante Palumbo” si è svolta la conferenza stampa del primo firmatario nonchè proponente della mozione di legge, Nicola Calandrini. Alla presenza di istituzioni e stampa, un emozionato senatore si è lasciato andare ad una corale dichiarazione d’amore verso Latina e i suoi cittadini. “Lo faccio per la città, è un passo storico. Non esiste una mozione e un movimento del genere nella storia della Repubblica Italiana, sono fiero e sono emozionato di poter dire di avercela fatta. Si è fatta la storia, eravamo tutti uniti, ogni movimento ed ogni partito. Sarà un successo per la città”.

Il senatore ha poi illustrato nel dettaglio il progetto, sottolineando l’impegno dell’amministrazione nel miglioramento delle infrastrutture e della gestione complessiva della città. Spazio anche al sindaco Celentano, che ha ringraziato il senatore, e ha garantito il massimo impegno dell’intera amministrazione comunale al progetto.

Latina 2032 è un progetto che cammina, sulle sue gambe. Le gambe di Latina sono sorrette dalle amministrazioni nazionali, dall’ardore di un movimento dedito alla costruzione del futuro cittadino.

L’approvazione della Legge rappresenta comunque solo una parte del percorso che verrà realizzato da qui al 2032: “Oggi si avvia il percorso per la fondazione: entro 90 giorni il Ministero della Cultura dovrà licenziarne lo statuto. Per il 2024 è già previsto un fondo di 200 mila euro. Daremo vita a una serie di iniziative per allargare la base della nuova istituzione, cercando di coinvolgere soggetti privati, pubblici, i Comuni della Provincia e altre istituzioni: la Regione, la Provincia, le Università, gli istituti bancari e assicurativi. Organizzeremo una serie di eventi per la presentazione della fondazione e dei suoi temi con relatori di livello nazionale, e realizzeremo alcuni eventi all’estero: penso, come esempio, alle new town (citta’ nuove) anglosassoni. Della bonifica integrale che interessò il nostro territorio negli anni 30 si parlò molto all’esterno, specialmente in America e in Gran Bretagna attraverso i due quotidiani New York Times e Times. Una vetrina che oggi dobbiamo riconquistare. Il nostro modello è quello del sindaco Nino Corona, che coinvolse i più grandi architetti del suo tempo per dare alla città spazi nuovi e per dare a Latina un respiro non più locale ma europeo. A settembre organizzeremo in Senato anche un convegno per stampa nazionale e internazionale. Non possiamo relegare la portata di una legge dello stato ai confini provinciali. Questo deve essere lo stimolo per lanciare Latina fuori dal proprio confine territoriale e finalmente farla conoscere in tutto il mondo”.