“L’acqua come bene comune e prezioso del Terzo millennio non può essere un elemento che emerge dal contesto solo quando si affaccia l’ennesima emergenza. Occorre invece prendere coscienza della totale assenza di pianificazione della risorsa acqua e programmare soluzioni attaverso strumenti di partecipazione, quali il contratto di fiume, di lago e di costa. Strumenti cioè che implicano un impegno costante degli enti competenti e a cascata dei gestori”. E’ la riflessione della consigliera regionale del gruppo Insieme per il Lazio Rosa Giancola a proposito dell’emergenza siccità che ha riguardato tutto il territorio e anche il lago di Ninfa, di cui si è discusso in un primo tavolo convocato ieri in Regione.
“La situazione in provincia di Latina è ben evidenziata da molti studi già realizzati sul territorio – prosegue la consigliera Giancola – che hanno preso in esame lo stato delle acque dolci in provincia, dal sud del territorio alle risorse idriche dei Lepini passando per le acque dell’agro pontino. Forse è venuto il momento di mettere a sistema ciò che questa grande mole di lavoro ha già evidenziato da tempo. Una visione integrata dell’acqua a 360 gradi implica un ripensamento anche del sistema agricolo ed economico, che non può permettersi più di approcciare a questa risorsa con la sola logica dello sfruttamento. L’innovazione tecnologica insieme alla pianificazione delle colture può rappresentare ad esempio un primo passo per un cambiamento radicale”.
“Pur in un contesto emergenziale, come quello che riguarda il Lago di Ninfa che è stato al centro di un incontro convocato dalla Regione Lazio – conclude Rosa Giancola – esistono progetti e azioni di pianificazione che vanno avanti con successo, come quella che riguarda il contratto di fiume per il Cavata, il primo in provincia. A questo proposito proprio ieri si è tenuta una riunione alla presenza dei soggetti sottoscrittori, con il Comune di Sermoneta capofila. La fase in discussione è preliminare ‘all’assemblea di fiume’ da intendersi come presidio permanente che riunisce i soggetti che hanno sottoscritto un manifesto di intenti. Sarebbe auspicabile che cresca il consenso intorno agli strumenti della programmazione negoziata, unico vero presidio del territorio”.