Un dedalo di stradine, tutte con il nome di via Boccherini, che sbucano sulla principale via Carissimi. Fuori i residenti, riversati in strada, terrorizzati. Persino armati di mascherina, contro un’aria irrespirabile. A fuoco non solo sterpaglie, ma anche materiali di ogni genere stoccati in un deposito mangiato dalle fiamme dei campi circostanti. Incolti e spesso lasciati a se stessi, con le conseguenze sotto gli occhi di tutti. Gli stessi occhi che hanno seguito con inquietudine la colonna di fumo, altissima, lasciare il quartiere Q4 e dirigersi verso il centro di Latina, portando con sé altrettanta paura e l’odore acre di una stagione estiva, in cui: “Gli incendi nel nostro Comune sono stati superiori rispetti agli anni precedenti”. Lo ha sottolineato, presente sul posto per un sopralluogo, Gianluca Di Cocco, assessore con Protezione Civile, tra le diverse deleghe. “In molti casi parliamo delle stesse aree puntualmente percorso dal fuoco, come risulta dalla nostra mappatura. Un aspetto, che merita particolare attenzione”. Indagini in corso alla ricerca dei punti in cui il fuoco ha avuto origine. E’ la seconda fase del lavoro incessante dei Vigili del Fuoco, intervenuti per ore insieme alla Protezione Civile, cardini di una macchina dei soccorsi completata dalle voltanti della Questura e l’ambulanza del 118, pronta all’emergenza. Fortunatamente nessun ferito, semmai un signore che ha rifiutato il trasporto in ospedale per accertamenti, così come c’è chi ha rifiutato di uscire dalla propria casa, seriamente insidiata da quell’inferno di fuoco e fumo.
Uno scenario spaventoso, con cui hanno avuto a che fare le abitazioni dai civici 56, con alle spalle il deposito di materiale edilizio e idraulico, dove era stoccato di tutto. E’ bastato poco, tutto incenerito. Una Panda completamente carbonizzata. Morti anche degli animali, come galline e polline, intrappolati dalla recinzione. Dei cani invece si sono messi in salvo. Rimane ora un cumulo di rifiuti, di cui andrà fatta la bonifica. La manutenzione del verde circostante nell’aria privata, ha evitato il peggio, malgrado le scintille alimentate dal vento abbiano intaccato alcune palme, a fusto alto. E il vento è stato l’acceleratore determinante, non solo in Q4, ma anche in altre zone della città, causando ad esempio la caduta di un albero in via Isonzo.
Nel tardo pomeriggio, quasi cena, tutti fanno ritorno a casa. Scossi da un pomeriggio di paura. L’ennesimo di un’estate caldissima. Per il sole e per il fuoco.