“Islamizzazione, un problema concreto ma troppo spesso sottovalutato”. E’ quanto afferma Nicola Procaccini, candidato alle europee. Un tema affrontato con il rapporto illustrato oggi alla Camera da Fratelli d’Italia e dalla Fondazione Farefuturo.
Il messaggio, per il partito, è chiaro: andando avanti così da qui ai prossimi cinquant’anni l’islamizzazione europea sarà incontrollata.
Il rapporto sarà presentato ufficialmente l’11 settembre in Italia e nel Parlamento europeo.
Una data non casuale ma scelta appositamente perché l’11 settembre 2001 con l’attacco alle torri gemelle a New York è stato aperto il fronte del primo grande attacco alla cultura occidentale.
L’obiettivo è far emergere l’islamizzazione in maniera scientifica facendo leva sui dati ufficiali dell’Istat e di altre agenzie demoscopiche.
“Ho contribuito alla stesura di questo report – spiega Nicola Procaccini – in qualità di giornalista e candidato alle elezioni europee. Si tratta di un problema concreto ma troppo spesso sottovalutato che a nostro parere, invece, deve essere affrontato con la massima serietà e pragmatismo”.
Il rapporto fornisce tre scenari da qui al 2050: a immigrazione zero la presenza islamica in Italia sarà del +3%, con un’immigrazione regolare sarà del +125%, con un’immigrazione di massa arriverà a picchi dei oltre il 250%.
“L’Europa sta cambiando con una islamizzazione che non è solo quella degli attentati – continua Procaccini – ma che passa soprattutto attraverso gli investimenti economici e, attraverso il cosiddetto soft power. Cioè l’avanzata culturale che prepara il campo a ciò che accadrà successivamente”.
Non parla di massimi sistemi Procaccini ma entra nella realtà che spesso ci passa sotto gli occhi ogni giorno senza quasi che ce ne accorgiamo.
Quello che si evince, infatti, è che la percentuale di immigrati islamici in europa non proviene da territori di guerra.
“Questa avanzata culturale si realizza sia attraverso la cultura alta, e lo abbiamo visto al Salone del libro di Torino dove gli Emirati arabi erano presenti con uno stand grande quasi quanto l’intera area perchè gli Emirati arabi uniti hanno dato un generoso contributo economico all’evento monopolizzandone anche il dibattito”.
Ma è presente anche attraverso la cultura popolare.
“Pensiamo al calcio. Non è un caso – continua il candidato alle elezioni europee di Fratelli d’Italia – che le squadre più importanti delle capitali d’Europa come Lisbona, Londra, Parigi, Manchester, Barcellona, Madrid, Roma, Milano siano tutte controllate o sponsorizzate da Emirati arabi o Qatar. Stanno cercando di entrare nel tessuto sociale degli europei e del resto del mondo attraverso una porta che è quella dello sport più popolare sul pianeta”.
Quindi? Far finta che il problema non esiste non solo è una grande ipocrisia ma anche una forma di irresponsabilità.
“Se non ci fosse Fratelli d’Italia nessuno parlerebbe di questo problema su cui è importante – spiega Procaccini – aprire una seria riflessione. Quello che spaventa è che oggi non solo non si reagisce a tutto questo ma si sta abdicando alla nostra identità, alla nostra cultura sostituendo l’accoglienza con la sostituzione di quello che siamo, che siamo stati e di cui il cristianesimo è parte integrante”.
Conoscere per capire, studiare per reagire potrebbe essere il cuore dell’intervento di Procaccini.
“L’immigrazione è un fenomeno che come istituzioni, a tutti i livelli, abbiamo il dovere di governare. Non si può accettare supinamente come accade oggi. Non consentiremo mai – conclude Procaccini – che l’integrazione diventi cancellazione della nostra identità”.
All’incontro hanno preso parte oltre ad Adolfo Urso, presidente di farefuturo anche Isabella Rauti, Giovanbattista Fazzolari e Mario Ciampi.