Intervista col creativo! Anno secondo. Le foto di Clara

Faccio sempre più fatica ad essere costante con gli aggiornamenti sul blog e mi scuso con tutti voi per questo.

Eppure, ogni volta che ho pensato di abbandonarlo, mi è capitato di incontrare persone speciali, come Clara, la creativa che oggi voglio presentarvi.

Ed ecco che , tutto d’un tratto,  discontinuità, lunghe attese e tempi morti perdono d’ importanza:  in fondo questo è uno spazio mio, forse l’unico di tutta la mia vita che non sia regolamentato da nessuno se non da me. E’ lo spazio in cui raccolgo i  miei pensieri e le mie passioni . In cui mi improvviso scrittrice e crafter, dove sono tutto e il contrario di tutto.

Questo blog sono io . E tanto mi basta per andare avanti.

E ora torniamo a Clara e al motivo che mi ha spinto a richiederle un’intervista .

Mi sono imbattuta per caso in una delle sue foto: la poesia, le emozioni che riesce a trasmettere attraverso i suoi scatti sono , secondo me , vera e propria arte.

Oggi tutti scattiamo foto. Forse senza neppure renderci conto di come ogni singolo scatto sia espressione dei nostri sentimenti: la gioia che proviamo in quel dato momento. Lo stupore che ci pervade in un altra situazione.

E neppure pensiamo che , attraverso ogni singola foto , raccontiamo. Noi stessi , il mondo che ci circonda, la storia di qualcun altro.

Questo è quello che Clara fa : “scrive” con le immagini .

Ed ecco cosa  oggi ci racconta di se.

Benvenuta Clara . Fatti una foto e raccontaci cosa vedi.


Ciao Clelia, grazie di avermi accolta nella tua rubrica. 

Questa sono io. Non so cosa vedo ma so che sto osservando con attenzione e curiosità la luce in grado di creare magie e incanti e dalla quale sono affascinata. 

Ciascuno vede ciò che si porta nel cuore per cui lascio sempre che le immagini si raccontino da sole e che ognuno possa leggervi una storia o trovarvi un’emozione. 

Per me fotografare è un viaggio prima di tutto emotivo.

So che hai studiato al DAMS. La tua vocazione artistica e creativa è quindi sempre stata parte di te , ma cosa ti ha spinto a scegliere la fotografia come mezzo di espressione della tua arte?


Sì mi sono laureata al Dams in Storia dello Spettacolo a Bologna, poi ho fatto un Master in Marketing per le Imprese di Arte e Spettacolo all’Università Cattolica di Brescia. 

Ho sempre amato l’arte fin da piccolina. Hanno provato a farmi fare un po’ di tutto per capire esattamente quale fosse la mia “vocazione artistica”. Dallo studio del pianoforte e strumenti vari al canto, alla ginnastica artistica, fino a che non sono approdata alla danza. Un mondo e una passione che non ho mai lasciato nemmeno oggi che non sono più giovanissima. 

L’amore per la fotografia penso di averlo da sempre fin da quando andavo con mio padre in camera oscura a sviluppare le sue analogiche. 

Ho sempre fatto foto con la mia piccola Canon e ho ancora tutti gli album curatissimi nei minimi dettagli di gite, viaggi e momenti di vita. 

Credo che oggi la mia passione per la fotografia sia strettamente connessa al mio amore per il teatro e per la danza e per tutto ciò che è evocativo, che lascia aperte le porte dell’immaginario, che porta verso lidi sconosciuti e che va oltre i confini di ciò che si riconosce scardinando le nostre certezze, smuovendoci da quella comfort zone emotiva e visiva in cui siamo assopiti. 

Attraverso le foto comunico il mio modo di sentire osservare e ascoltare il mondo portando dentro tutto ciò che sono. 

Se riguardo indietro negli anni le persone che ho fotografato sono in gran parte ritratte come viaggiatori pensanti. 

Io stessa mi ritraggo così, come se fossimo sempre alla ricerca di qualcosa che perdiamo spesso di vista, forse proprio noi stessi. 

Amo la fotografia concettuale e lo sviluppo di un’idea o di un’emozione, un sentimento che poi si plasma in corso d’opera insieme alle persone che fotografo e all’ambiente che le accoglie.

Oggi tutti scattiamo foto di continuo e altrettanto spasmodicamente le condividiamo ovunque: è così semplice fare una buona foto?


L’era del digitale ha spalancato le porte della comunicazione d’immagine.

Tutti scattiamo foto con grandissima facilità e velocità di “click” e anche essere l’fotografi, che una volta era una professione rara stimata e riconosciuta, ora è un’attività alla portata di tutti e molto inflazionata.

Ma non è mai semplice fare una buona foto e non è semplice fotografare, nemmeno con il cellulare. La fotografia è un’arte, ognuno ha la sua poetica e il suo sguardo ma è vero anche che sono necessarie delle conoscenze base per saperli indirizzare.

Oggi siamo abituati a vedere di tutto anche mari con orizzonti stortissimi o immagini sgranate, sfocate ma pare piacciano lo stesso e questo è indicativo di quanto forse non ci sia un’attenzione e una distinzione fra una “buona” foto e una che non lo è. Basta vedere anche le attività commerciali che hanno una loro pagina Facebook e che postano foto dei loro prodotti/ servizi in cui spesso non si vede nulla perché buie o sfocate e talvolta anche confuse.

Per questo ho scritto un articolo sul mio blog: con consigli ,spero utili,  a chi desidera arredare il proprio spazio virtuale con buone immagini e contenuti efficaci.

Raccontaci la tua storia e di come la fotografia sia diventata anche il tuo lavoro.


Dopo anni di lavoro in giro per Teatri, Festival e Associazioni Culturali, ho pian piano preso consapevolezza di voler occupare in modo differente il mio tempo che era diventato troppo stipato, caotico e stressante.

Volevo fare qualcosa di profondamente mio. lefotodiclara sono nate molto prima che diventassero un brand e un lavoro a tutti gli effetti.

Ho iniziato a fare cose qua e là, ho avuto (e ho) la fortuna di avere accanto amici e mio marito in particolare, che mi ripetevano come un mantra di pensare in grande e di trasformare la mia passione per la fotografia unita alle mie conoscenze in marketing in un lavoro.

Loro hanno creduto in me e in lefotodiclara molto prima che ci credessi io.

Così un giorno mi sono letteralmente buttata forse animata e spinta da un fortissimo entusiasmo, o forse da grandissima paura di andare verso qualcosa che non sapevo immaginare ma che mi incuriosiva moltissimo:

“La vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare!” . 

Con lefotodiclara da una parte metto le mie competenze professionali in marketing e fotografia a servizio di tutte quelle piccole e medie imprese o attività che necessitano di una comunicazione d’immagine e di contenuti efficace insieme al servizio di apertura e gestione delle loro pagine Facebook o profili Instagram

e,dall’altra , offro servizi fotografici per diverse esigenze. Ma sempre per raccontare storie, relazioni e magie!

Tutti i miei servizi sono raccolti qui

Come si racconta una storia soltanto attraverso le immagini?


“Soltanto” ?

Le immagini hanno un potere enorme!  Raccontano un sacco di cose molto più delle parole.

Il motore di tutto è il cuore. Ci vuole una grande sensibilità e attenzione per capire cosa si vuole trasmettere arrivando all’anima delle cose, delle persone, delle situazioni, dei paesaggi e di qualsiasi cosa si sta fotografando.

Le immagini possono essere così evocative da portarti ovunque.

E non c’è un’unica storia o un unico viaggio ma per ognuno il suo.

Scegli una poesia o un testo qualsiasi a te caro : ora rappresentalo con una foto

L’infanzia è il suolo sul quale andremo a camminare per tutta la vita.

[Lya Luft]

Chi c’è dietro l’obiettivo? Chi è davvero Clara e quali sono i suoi sogni?

Dietro l’obiettivo c’è Clara una persona semplice che ha molta curiosità e voglia di crescere e non smettere di imparare cose nuove, di meravigliarsi e di viaggiare anche solo con la fantasia.

E poi ci sono tutte le mie contraddizioni e paradossi ma questa è un’altra storia!

Ricordi quale è stata la prima foto che hai scattato ? La conservi ancora?

La prima foto che ho salvato come “prima uscita reflex” con la Canon 600D del mio amico Saverio prestata per allenarmi prima che arrivasse la mia, è stata una fogliolina !

Ma una delle prime sessioni fotografiche che ho fatto con il mio amatissimo 85mm è stata sul Garda con Francesca. E questa sua foto con i coriandoli al vento è una di quelle immagini che amo da sempre tantissimo. Ci sono molto affezionata.

Come si realizza lo scatto perfetto? 

Per me non esiste lo scatto perfetto.

Esistono foto buone e meno buone. Foto che funzionano e foto che non.

Preferisco una foto imperfetta tecnicamente ma piena di poesia e di emozione che una “perfetta” a livello di composizione, luce, messa a fuoco etc.. ma senza alcuna vitalità espressiva.

 

Non c’è niente di peggio di un’immagine nitida di un concetto sfocato [Ansel Adams]

A volte anche la post produzione può rovinare una foto che era buona in partenza.

Oggi c’è un po’ la tendenza a esagerare con saturazione dei colori, maschere e filtri di ogni genere a rischio di perdere la naturalezza.

Una foto è sempre e comunque un’alterazione della realtà non ne è mai il suo ritratto, quindi se uno scatto è già buono con l’editing puoi solo renderlo migliore senza snaturarlo.

Non mi piacciono gli artifici e non amo le “pose” perché quello che mi interessa è la ricerca costante della bellezza che risiede in una verità molto intima che si svela solo nella spontaneità di un gesto, di uno sguardo o di un sorriso.

Come insegna il mio prezioso Maestro Adriano Frisanco “Il ritratto riuscito è frutto di far coincidere in una magica simultaneità, un’espressione significativa, un’illuminazione adeguata e un’attenta composizione.” 


Come vedi non c’è nulla di semplice, anzi!

E’ più semplice fotografare persone o paesaggi ed animali? Quali sono i soggetti che preferisci?

Ogni sessione fotografica ha le sue difficoltà.

Non esistono sessioni semplici nemmeno quando si tratta di fotografare arredi o interni o oggetti inanimati (come nello still-life).

Ci sono sempre molte componenti da tenere sotto controllo e tutte nello stesso momento.

Amo fotografare tutto ciò che richiama la mia attenzione, ma in particolare amo ritrarre le persone e le loro emozioni.

Anche i paesaggi e la natura hanno la loro anima, prima di fotografarli cerco sempre di entrare in sintonia con ciò che vedo e che sento per poi raccontarlo con le immagini. In particolare vado matta per le gocce di rugiada che si cullano come lucciole sulle foglie, amo i panni stesi al sole che si muovono con il vento, amo la luce morbida al tramonto, amo tutto ciò che ai miei occhi è poesia.

Fotografare per me equivale a prendere aria a pieni polmoni e rimettermi in armonia con il mondo.

Per chi oggi , come te , decide di fare della fotografia il proprio lavoro , pensi sia più facile grazie ai social ?

No, non credo sia più facile essere fotografi di professione grazie ai social.

Semplicemente come tutte le attività i social permettono di avere dei canali di comunicazione più ampi e più veloci se utilizzati bene.

Danno maggiore visibilità, la possibilità di mostrare i propri lavori e farsi conoscere, ma quello che vale di più è il passaparola.

Le persone che vengono in contatto con me, mi conoscono, restano felici del mio lavoro e soddisfatti di ciò che gli restituisco dandomi buoni feedback sono per me la cosa più importante e preziosa.

Se manca questo puoi essere un fotografo molto social con vagonate di fallowers ma nella realtà non avere neanche un cliente.

Secondo me è necessario che ognuno trovi la sua direzione e la sua poetica e che ami con passione questo lavoro facendolo con grande sincerità, senza improvvisarsi. 

Il tuo blog ha compiuto da poco un anno: bilanci e progetti per il prossimo futuro. 

Wow, sì ! Già 1 anno di lefotodiclara e quante cose sono accadute nel frattempo!

Le ho viste nascere e crescere e ad oggi posso dire di essere davvero felice di come sta andando.

Questo lavoro mi ha dato la grande fortuna di conoscere realtà e persone meravigliose, di lavorare per loro e di esserne veramente felice.

Sono nate bellissime collaborazioni e io spero che continui anche in futuro, le sinergie di interessi e modi di sentire o l’incontro di poetiche che possono andare a braccetto possono dare vita a cose davvero straordinarie che possono volare lontano!

Contatti:

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Fb e Instagram: lefotodiclara

Articolo pubblicato anche sul mio blog