Terracina accerchiata dalle fiamme per oltre 24 ore: bruciati circa 300 ettari tra macchia mediterranea e bosco. Il bilancio esatto dei danni è in fase di quantificazione attraverso Gps. L’inferno è iniziato ieri alle 13. Le operazioni di spegnimento si sono protratte fino alle 16 di oggi. Alle 17 era ancora in corso la bonifica.
Tutto è iniziato a Campo Soriano e Pietra Porci, stesso versante della montagna che affaccia su Terracina, ma punti distanti tra loro. Entrambi gli incendi, di natura presumibilmente dolosa, sono partiti in prossimità della strada. Alle 15, sempre di ieri, altri roghi hanno interessato Monte Concutella e Barchi-La Ciana, sul versante del mare. Anche in questi frangenti le fiamme sono partite in prossimità delle strade.
Gli interventi di spegnimento sono stati coordinati ieri da Federica Francescato, assistente capo della Forestale di Terracina, e oggi da Enrico Paoletti, vice sovrintendente della stessa stazione, nei ruoli di direttori delle operazioni di spegnimento (Dos) visto che oltre all’impiego di squadre antincendio si è ricorso ai mezzi aerei. In particolare a fronteggiare i diversi incendi simultanei di Terracina sono intervenute oltre alle pattuglie del locale comando Forestale anche quelle dei colleghi di Sabaudia e Cori, le squadre di diverse associazioni di Protezione civile e dei vigili del fuoco, impegnati questi ultimi, a tenere lontane le fiamme dalle abitazioni minacciate sia sul versante della città, sia sul versante mare dove il fuoco, alimentato dal vento nella giornata di oggi ha ripreso più volte la sua attività distruttiva.
Sei i mezzi aerei che si sono alternati nei getti di acqua indispensabili per fronteggiare il fuoco nelle zone impervie della collina: tre elicotteri messi a disposizione dalla Regione e dal Corpo forestale dello Stato e tre canadair del Coau (Centro Operativo Aereo Unificato).
Insomma, un maxi incendio da dimenticare anche se non sarà facile, visti i segni del “ferimento” della collina come mostrano le foto di seguito riportate.