Gli infermieri precari dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina non saranno licenziati. Il rischio era stato messo in evidenza ieri dalla Lega e a rispondere prontamente è stato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
“Ho chiesto al Direttore generale della Asl di Latina Giorgio Casati – ha spiegato D’Amato – di poter destinare gli infermieri in scadenza di rapporto di lavoro a tempo determinato nel previsto programma di potenziamento delle cure primarie per l’istituzione presso ogni Distretto dell’assistenza proattiva infermieristica (Api). Pertanto rispetto al fabbisogno della Asl queste figure professionali possono senz’altro trovare una giusta ed utile collocazione professionale nell’assistenza distrettuale che sarà un elemento fondamentale nel programma di contrasto al Covid-19 sul territorio. Ho ricevuto da parte del dottor Casati un assenso a questa richiesta che consentirà così di mantenere in servizio gli operatori che sono una risorsa importante per il Sistema”.
Era stato lo stesso Matteo Salvini a scrivere ieri al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: “Non lasciamo a casa chi ha lottato in prima linea con spirito di sacrificio e abnegazione mettendo a rischio anche la propria vita. Per questo invito la Regione Lazio e il suo presidente Nicola Zingaretti a un ripensamento a non lasciare a casa e stabilizzare gli 84 infermieri dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina”.
“Faccio gli auguri – aveva continuato il leader della Lega – ai nuovi infermieri che entrano secondo le procedure. Ritengo però, che dopo tre anni di servizio e soprattutto dopo aver affrontato questo mese difficilissimo, per gli 84 infermieri che si ritrovano senza lavoro può esserci un’altra soluzione. Dal rinnovo del contratto all’assorbimento in un’altra struttura pubblica. Non è giusto, né umano ringraziare questi coraggiosi infermieri con una lettera di licenziamento”.
Sulla questione erano intervenuti anche il capogruppo e i consiglieri della Lega in consiglio regionale del Lazio, Orlando Angelo Tripodi, Pasquale Ciacciarelli, Daniele Giannini e Laura Cartaginese, che avevano presentato un’interrogazione al presidente della Regione.
Erano stati gli stessi operatori a lanciare un grido dall’allarme: “Ci chiamano eroi, ma tra qualche mese questo sforzo che abbiamo fatto sarà stato inutile: ci hanno comunicato che il nostro contratto non verrà rinnovato”. Era l’8 aprile quando sono state pronunciate queste parole. In 2 giorni il problema sembra risolto.