Era indagato nell’inchiesta denominata ‘Touchdown’ l’europarlamentare della Lega Matteo Adinolfi, dopo circa 15 mesi però è arrivata l’archiviazione dei fatti. Adinolfi era finito nell’inchiesta della DDA di Roma per quanto riguarda lo scambio di voti politici da parte del clan Di Silvio che aveva visto coinvolte altre due persone accusate di scambio di mazzette e favori su appalti nel territorio di Cisterna. Così ha reagito Adinolfi alla notizia:
”Dopo più di anno si chiude una pagina di cronaca giudiziaria che mi ha visto coinvolto e dalla quale esco avendo dimostrato la totale estraneità alle accuse che mi venivano mosse. Sono sempre stato sereno perché sapevo di non aver fatto nulla di male ma oggi sono certamente soddisfatto che tutto si sia chiarito. In primo luogo ringrazio la mia famiglia che mi è sempre stata accanto in questi mesi. Poi gli amici, il partito della Lega e ovviamente gli avvocati Guerrino Maestri e Luca Giudetti che mi hanno assistito e difeso. Ho ricevuto l’archiviazione della mia posizione, arrivata su richiesta dei tre P.M. Antimafia ed accolta dal Presidente della sezione GIP di Roma Bruno Azzolini.
Credo sia il miglior modo per dimostrare quanto io fossi estraneo ai fatti contestati.
Il mio impegno nella politica va avanti, sempre dalla parte dei cittadini. E ci metterò ancor più determinazione e passione, per fare della buona politica sul nostro territori”