Dopo le ricostruzioni da parte degli inquirenti riguardo l’incendio che colpì, nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio, lo stabilimento balneare ‘Dune 31.5’, sono state emesse quattro ordinanze di arresto nei confronti di due donne e due uomini, ritenuti di essere mandanti e colpevoli dell’attacco incendiario.
I Carabinieri della Stazione di Sabaudia, dopo aver verificato che anche l’impianto di allarme e video sorveglianza era andato distrutto nel corso dell’incendio, si sono concentrati in un approfondito controllo dell’area interessata e dell’area limitrofa all’incendio, dove è stata infatti rinvenuta una bottiglia contenente dei residui di liquido infiammabile, sulla quale i militari hanno immediatamente iniziato a lavorare, sentendo diverse persone, tra cui i titolari dello stabilimento incendiato e i titolari degli stabilimenti e chioschi limitrofi.
I sospetti dei militari dell’Arma hanno permesso di verificare infatti come l’incendio sia effettivamente stato commissionato dai titolari di una concessione per noleggio di sdraio e ombrelloni cessata a seguito di ripetute violazioni accertate dai Carabinieri Forestali del Parco di Fogliano e recentemente riaperta in altra località del lungomare di Sabaudia, e che avrebbe già avuto diversi screzi con i titolari dello stabilimento incendiato.
Le ulteriori indagini dei Carabinieri hanno permesso inoltre di individuare in un giovane locale l’autore dell’incendio che, unitamente ad un altro giovane del luogo, per 500 euro avrebbero materialmente dato fuoco allo stabilimento, per poi allontanarsi mentre lo stesso bruciava.
I mandanti dell’attacco doloso sono stati tradotti presso la propria abitazione agli arresti domiciliari, mentre gli esecutori materiali del delitto sono stati tradotti in carcere, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Latina.