In una sala calda e affollata il Comune di Latina ha presentato quella che un giorno sarà la città intelligente. Una conferenza stampa aperta a tutti in cui si è parlato di avviare un programma articolato di interventi per promuovere nuovi percorsi di sviluppo economico sostenibile attraverso un’alleanza tra mondo della ricerca, imprese, pubblica amministrazione e cittadino nel territorio di Latina. Sono intervenuti il sindaco Coletta, Cristina Leggio, assessora alla Smart City, Gian Paolo Manzella, assessore della Regione Lazio allo Sviluppo economico e Paolo Orneli, presidente di Lazio Innova.
Coletta ha presentato questo protocollo d’Intesa come sintesi di vari elementi. Viviamo in una città, ha detto Coletta, ai vertici nazionali per una popolazione al di sotto dei 25 anni. Oggi scriviamo un’altra pagina importante di quel libro che prende sempre più forma che contempla l’economia circolare, la mobilità sostenibile e la tecnologia e innovazione attraverso smart city.
L’accordo, presentato da Lazio Innova, per i prossimi due anni vedrà il Comune insieme a loro, mettere in atto le così dette sette azioni “Latina Smart City”. Si partirà da un concorso di idee per i cittadini, aprendo quindi un confronto aperto con la città. Al secondo punto troviamo un Word Cafè Latina Smart City, creazioni di idee e scambio, quindi un Word Succo Latina Smart City, aperto alla “città dei bambini”, Startupper University Lab, “una full immersion” con gli studenti della Sapienza, Call for Innovators, “ call per raccogliere idee in ambito smart city”, Startup Lab Smart City “progetti imprenditoriali emersi dalle Call for Innovators, saranno inseriti in un persorso della durata di quattro settimane presso lo Spazio Attivo di Lazio Innova a Latina” e Living Lab, ambienti di innovazione aperta.
L’assessore della Regione Lazio, Manzella, da cui è partito l’invito a limitare l’inglese, ha detto che tutto questo servirà ad avvicinare i ragazzi a delle opportunità. E come stimolo a una conoscenza delle opportunità anche economiche che possono venire da Enti diversi, ha portato a esempio il film “Il gatto in tangenziale”.
La Leggio parla di obiettivi e prospettive “che abbiamo immaginato”. Cosa sono le smart city? Saper leggere il territorio e trovare soluzioni tecnologiche e arrivare a un risultato, spiega. Il punto di partenza sarà: come migliorare i servizi ai cittadini, quindi condividere le opportunità e i contenuti di un linguaggio. Questo l’inizio, poi a settembre amplieremo il percorso, ha detto la Leggio.
Prima di passare alla firma del protocollo, una professoressa di filofosofia in pensione, seduta tra il pubblico, alza la mano per chiarimenti. Dice che non ha sentito parlare di progetti, ha sentito solo parole e chiede diretta; insomma in questa città con questo, cosa cambia per me e i miei figli?
Le è stato risposto che l’incontro serviva a sensibilizzare su qualcosa che avverrà, per non presentare ai cittadini una cosa già fatta e decisa.