L’istituzione di un laboratorio che faciliti il partenariato tra pubblico e privato per accelerare la realizzazione di un programma di investimenti ed accedere alle risorse del PNRR. Un laboratorio con sede nell’Università Sapienza di Latina, che lavori per tavoli tematici e in cui la collaborazione tra istituzioni e la cultura delle legalità siano la base di ogni iniziativa.
E’ questo il concreto risultato scaturito dal convegno sul tema “La Rete Della Legalità Come Opportunità di Sviluppo”, che si è tenuto nella Sala conferenze della Facoltà di Economia, Università La Sapienza, Polo Di Latina. L’iniziativa è stata promossa dal Presidente della Fondazione “Valore Rete di Impresa” di Latina, Giuseppe Pastore, che è anche membro del Consiglio Generale di Unindustria Lazio. All’interessante dibattito scaturito dal convegno hanno preso parte: il Sindaco di Latina, Damiano Coletta, il Sindaco di Aprilia, Antonio Terra, il Prefetto di Latina Dott. Maurizio Falco, il Procuratore della Repubblica Dott. Giuseppe de Falco, il Prof. Bernardino Quattrociocchi dell’Università Sapienza di Latina, il Presidente delle piccole e medie imprese Unindustria, Dott. Fausto Bianchi.
Ha moderato il dibattito il Sen. Riccardo Pedrizzi, Presidente regionale dell’UCID.
Tutti i partecipanti hanno apprezzato l’iniziativa della Fondazione “Valore Rete di Impresa”, che si propone di rendere evidente il ruolo strategico delle piccole e medie imprese nella loro attività di prossimità tendente a valorizzare le vocazioni del territorio pontino.
Nel dettagIio, il Prefetto Maurizio Falco ha sottolineato quanto sia necessario investire sulla sicurezza e sulla legalità con la selezione delle migliori competenze, offrendo così occasioni concrete ai giovani talenti, alle start up e alle imprese responsabili.
Il Procuratore della Repubblica Dott. Giuseppe de Falco ha evidenziato quanto sia determinante per un territorio l’efficacia della macchina della giustizia con la definizione più rapida dei processi e la certezza della pena.
Il Presidente della fondazione, Giuseppe Pastore, ha illustrato le strategie di intervento per la crescita del territorio pontino, che sono in armonia con gli obiettivi comunitari nell’ambito della riconversione digitale, della green economy e dell’inclusione. Tra i punti salienti della strategia da adottare in rete con le varie realtà del nostro territorio, Pastore ha sottolineato :
Attivare un programma di formazione che consenta alle università lo sviluppo delle competenze richieste dalle imprese per cavalcare la competizione globale.
La pianificazione da parte delle aziende di piani di assunzioni annuali.
Elaborare progetti formativi dedicati ai lavoratori fragili, per la loro riconversione nell’ambito della domotica e del digitale.
Alla proposta della rete sperimentale per attivare questo percorso, hanno aderito:
l’Università La Sapienza, che in questo contesto offrirà i suoi ricercatori scientifici e i giovani talentuosi.
Le imprese del territorio, che conferiranno il proprio know how con figure professionali che potranno fornire supporto alla Pubblica Amministrazione.
Le Banche di Credito Cooperativo locali, con strumenti finanziari che agevolino l’accesso al credito. Allo studio anche l’emissione di una sorta di bond territoriali per convogliare i risparmi degli investitori locali su progetti specifici che riguardino il nostro territorio.
Le associazioni sindacali, che favoriranno la diffusione della contrattazione di secondo livello
Le autorità istituzionali, che garantiranno i requisiti della legalità e della trasparenza nella fase di attuazione amministrativa, accompagnando la selezione delle migliori competenze
Nel corso del convengo si è evidenziato il valore della prossimità come leva strategica per superare gli ostacoli della burocrazia farraginosa e mettere al centro dell’azione non gli interessi finanziari ma un’economia al servizio dell’uomo.
Durante il dibattito è stato proposto all’assemblea un primo progetto di green economy che prevede la revisione strutturale del tratto del lido di Latina, compreso tra Capo Portiere e Rio Martino, l’unico tratto di costa che non è stato violato con interventi di edilizia civile e pubblica.
L’idea è quella di esaltare il carattere naturalistico dell’area dunale, rimuovendo l’attuale manto stradale in asfalto che non drena le acque piovane ed è causa degli smottamenti della fascia dunale. Si è proposto di sostituire l’asfalto con un tracciato in pietra e legno naturale, riservandolo alla sola mobilità ecosostenibile. Sarà necessario prevedere nuove aree di parcheggio, mentre è previsto l’accesso all’area solo con appositi trenini panoramici. Il progetto prevede di dare seguito ad altre azioni, come la realizzazione di strutture dedicate allo sport e alla valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche locali, attraverso forme di mercato diffuso.