Sono molti gli attacchi mediatici sferrati nei confronti dei podisti, additati da molti come principali untori di questa pandemia.
Ma arriva il riscatto silenzioso della categoria dei runners della società Atletica Sabaudia, che ha raccolto di slancio e senza riserve l’invito delle autorità locali nella ricerca di volontari da affiancare alla protezione civile per rispondere alle richieste di supporto dei servizi sociali.
L’associazione affiliata ad Opes e guidata da Antonio Cipullo, oltre al lavoro dietro le quinte nella catena di montaggio per il confezionamento di beni, ha attivato anche un carrello solidale al fine di aumentare le scorte per chi è in stato di necessità.
Così, nel complesso sistema emergenziale creato per fronteggiare la crisi, circa 30 atleti, sette giorni su sette, stoccano presso i locali della parrocchia Santissima Annunziata, i beni di prima necessità che semplici cittadini, aziende locali e benefattori stanno donando.
I runners hanno “appeso momentaneamente le scarpe al chiodo” e collaborano insieme a caritas, scout, protezione civile comunale, croce azzurra, esercito, marina militare, carabinieri forestali e polizia di Stato – fiamme oro. Preparano i pacchi contenenti le derrate alimentari che vengono distribuite grazie all’aiuto dell’Esercito e di altri volontari.
Stavolta, le competenze maturate nell’organizzazione di eventi sportivi sono a disposizione della comunità.
“Abbiamo cercato di dare il nostro contributo in questo momento cosi difficile per tutti – afferma Antonio Cipullo presidente dell’Atletica Sabaudia – cercando di reinterpretare il nostro spirito sportivo e mettendo a disposizione dell’intera comunità la nostra competenza nella gestione di eventi sportivi che vedono coinvolte migliaia di persone. Fino a qualche mese fa – prosegue – confezionavamo pacchi gara per i partecipanti alle gare podistiche, oggi lo facciamo per chi in questo momento è meno fortunato di noi. Abbiamo tra le nostre fila, persone straordinarie con un cuore immenso, persone che hanno rinunciato a restare a casa e a proteggersi e che non hanno esitato ad aiutare il prossimo, nonostante l’esposizione al rischio di contagio”.
Lo sport insegna dal principio il rispetto delle regole e così, molte associazioni podistiche, hanno rimodulato il proprio impegno come atleti e come educatori al servizio della società, in modi e forme consone alla gestione dell’emergenza sanitaria.