Il Comune di Sermoneta ha deciso di promuovere, attraverso il proprio sito web istituzionale, la “Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori”, promossa dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. Dieci punti fermi che individuano altrettanti diritti di bambini e ragazzi alle prese con un percorso che parte dalla decisione dei genitori di separarsi.
La Carta si apre con il diritto dei figli di continuare ad amare ed essere amati da entrambi i genitori e di mantenere i loro affetti; di continuare a essere figli e vivere la loro età, di essere informati e aiutati a comprendere la separazione dei genitori. E ancora: bambini e ragazzi nelle separazioni hanno diritto a essere ascoltati e a esprimere i propri sentimenti, a non subire pressioni e che le scelte che li riguardano siano condivise da entrambi i genitori. I figli, infine, hanno diritto a non essere coinvolti nei conflitti tra genitori, al rispetto dei loro tempi, a essere preservati dalle questioni economiche e a ricevere spiegazioni sulle decisioni che li riguardano.
“La decisione di dare risalto a questa importante carta dei diritti – spiega l’assessore ai servizi sociali Chiara Caiola – nasce dalla necessità di far emergere i diritti dei bambini e dei ragazzi che vivono la separazione dei propri genitori, tenendo conto delle loro esigenze a prescindere dalla decisione del papà e della mamma di lasciarsi, e rientra nel più ampio progetto di valorizzazione dei minori avviato con il progetto Articolo3 svolto con le scuole di Sermoneta”.
In Italia sono circa centomila i minorenni coinvolti in separazioni o divorzi tra genitori. Numeri che non tengono conto dei figli delle coppie non sposate che si separano, non rilevati statisticamente. Percentuali in costante e preoccupante crescita. “Sempre più spesso, oltre al già difficile compito di crescere e trovare la propria identità personale, i minori si trovano coinvolti in un clima di conflitto con la disgregazione del principale punto di certezza e sicurezza, la famiglia. È importante – conclude Caiola – che i bambini siano consapevoli di essere titolari di diritti e che sappiano che di “minore” hanno soltanto l’età”.