Stanno chiamando cliente dopo cliente per fissare già da ora gli appuntamenti per le prossime settimane, ma ancora non hanno linee guida da seguire per ripartire a quanto sembra già da lunedì (tra 2 giorni lavorativi).
Sono i parrucchieri, che con i centri estetici e i ristoranti sono rimasti chiusi più a lungo per evitare i contagi da coronavirus. Molti sono amareggiati e delusi, ma anche forse un po’ rassegnati davanti ad un evento così imprevisto.
“I 600 euro sono arrivati – dice un parrucchiere di Latina – ma ci abbiamo fatto ben poco. Quello che avrei chiesto in questo periodo sarebbe stato pensare più ai lavoratori che ai datori di lavoro: la cassa integrazione non è arrivata a tutti e dove è arrivata non è stata completa”.
“La perdita economica è stata ingente – ha spiegato – non posso negarlo, siamo in difficoltà. Sono stato una formichina, per fortuna in passato, ma accuso il colpo. Ora possiamo ripartire, ma come? Non lo sappiamo ancora per certo, le linee guida dovrebbero arrivare domani (14 maggio). Intanto abbiamo lavorato di buon senso. Ho acquistato sanificatori per poltrone, per le spazzole e i pettini che saranno ripulite dopo ogni cliente. Pensiamo di far entrare 2 persone alla volta (nel negozio ci sono 6 poltrone e 3 per il lavaggio, ndr), e le mamme con i bambini ovviamente.
Ho preso una piantana con l’amuchina che posizionerò all’entrata e il locale sarà sanificato, con tanto di certificazione, per far stare tranquilli i clienti”.
Insomma finalmente si potrà tornare dal parrucchiere, con le dovute precauzioni. Loro sono pronti, manca solo l’ufficialità del governo. Si riparte, con coraggio e grande attenzione alla sicurezza.