Una mozione che impegna il sindaco di Latina a dichiarare l’assoluta contrarietà alla fabbricazione, nel territorio italiano, di armi e materiale bellico destinato a Paesi in conflitto e a porre la Città di Latina come luogo di costruzione di rapporti internazionali di
pace e solidarietà. Sull’esempio di Bologna, Verona, Roma, Firenze, palermo, Cagliari, Ivrea e altre città, il gruppo consiliare dem di Latina ha depositato la mozione per stoppare le bombe italiane in Yemen. L’intenzione del Partito democratico di Latina, anche nella sua componente del gruppo giovanile, è quella di chiede all’amministrazione comunale e quindi alla città di farsi parte attiva in questa missione di pace.
“Violando il diritto nazionale ed internazionale, da anni il Governo italiano fornisce armi
all’Arabia Saudita e agli altri membri della coalizione da utilizzare contro lo Yemen,
rendendosi quindi responsabile di un’inaccettabile carneficina – spiega il Pd in una nota stampa -. Ricordiamo che l’Italia ha aderito al Trattato sul commercio delle armi che dovrebbe, sulla carta, limitarne il commercio sconsiderato e la legge italiana 185 del 1990 vieta espressamente la vendita e il transito di armi a paesi coinvolti in conflitti armati.
Come confermato dalle Nazioni Unite, anche le bombe prodotte in Italia (targate RWM)
sono state utilizzate in questi tre anni di conflitto e il bilancio delle vittime della guerra in
corso in Yemen raggiungerà l’incredibile cifra di 233.000 morti se il conflitto continuerà
fino alla fine del 2019”.
“Stupisce la bassissima copertura che la guerra yemenita ricevere, nonostante sia ora il
conflitto più violento nella regione del Medio Oriente” afferma Leonardo Majocchi,
segretario comunale dei Giovani Democratici, che anche in estate, con un’iniziativa sui
diritti umani, si erano espressi in merito.
All’unisono si esprimono i dem in Consiglio Comunale Zuliani e Forte: “Il premier Conte
dice di essere contro la vendita di armi all’Arabia saudita: quello che manca è la
formalizzazione della decisione. Questo passaggio è fondamentale per dare concretezza
alle dichiarazioni che, altrimenti, non hanno alcun effetto, come emerge dalla Relazione
del Governo al Parlamento sulle esportazioni di armamenti relative all’anno 2018. Come
amministratori di Latina ci sentiamo coinvolti in prima persona dall’appello partito dal
comune di Assisi che ha approvato all’unanimità questa mozione e che sta facendo il giro
di tutti i Consigli Comunali italiani incassando approvazioni unanimi in tantissimi consigli
comunali. Crediamo che una sana pressione da parte dell’istituzione più vicina ai cittadini
come il Consiglio Comunale, possa rappresentare quello che gli italiani sentono e
vogliono: una grande indignazione e l’urgenza di agire per porre fine ad un conflitto tanto
orribile quanto taciuto”.