L’intelligenza artificiale è sempre più al centro della quotidianità. Ciò è visibile in diversi ambiti, dalla sfera privata a quella pubblica. Proprio riguardo quest’ultima, si registra un crescente utilizzo di tale strumento anche in situazioni lavorative.
È quello che sta accadendo anche all’ospedale Goretti di Latina dove, da diverso tempo, si fa ricerca e c’è già un po’ di IA in molti strumenti da loro adoperati per la cura dei pazienti. Francesco Versaci, direttore della Utic Cardiologia ed Emodinamica dell’ospedale Goretti, ha parlato del possibile impiego delle nuove tecnologie in cardiologia:”l’IA, nel nostro reparto, consente di migliorare l’approccio alla diagnosi al trattamento offrendo risposte sempre meno generiche ai pazienti. La diagnosi preventiva sarà sicuramente più accurata grazie all’analisi dei big data su trial clinici” ha detto soddisfatto Versaci, il quale poi si è soffermato sulle possibilità dell’IA di analizzare immagini e dati con maggior precisone.
Il professor Biondi Zoccai ha invece raccontato come si è evoluta la pratica clinica nella cardiologia grazie all’intelligenza artificiale focalizzandosi, come il suo collega, sulla maggior precisione di innumerevoli dati che portano i dottori a conferire diagnosi con un margine d’errore sempre più basso. “L’IA – continua Zoccai – non può sostituire un medico ma lo supporta e favorisce la formazione dei novizi. Riguardo quest’ultimo punto, si rivoluzionerà la formazione del personale attraverso simulatori basati proprio sull’intelligenza artificiale che saranno in grado di addestrare i cardiologi in scenari complessi e rari, aumentando la loro preparazione”.