Codici alla mano e i più con la toga gli avvocati di Latina hanno partecipato alla protesta davanti al tribunale di Latina, in piazza Bruno Buozzi, per chiedere che la Giustizia riparta così come tutte le altre attività dopo lo stop dovuto alle misure contro il coronavirus.
Su Roma è nato il comitato spontaneo che hanno ideato questa pagine Fb “Giustizia sospesa”. La protesta si è estesa poi a tanti Fori d’Italia e anche il capoluogo pontino ha il suo comitato spontaneo: oggi a debita distanza c’erano un centinaio di professionisti.
“Tutte le varie attività sono state riaperte, l’unica macchina ferma è quella della Giustizia. Circa l’85% dei processi – ha detto uno dei promotori del gruppo pontino, Giovanni Codastefano – sono stati rinviati al 2021 e non si conoscono ancora le date. Le uniche udienze che si svolgo sono quelle con detenuti. Non si comprende perché non siano state trovate misure alternative.
“È una violazione del diritto – ha continuato il professionista – e un danno economico per noi avvocati. E la situazione è ancora peggiore nel settore civile. Chiediamo che si riprenda in sicurezza, ma che si riprenda”.
“La paralisi di tutti gli uffici – è spiegato sulla pagina Fb “La giustizia sospesa” e l’inadeguatezza delle risposte alle problematiche mosse da tutti gli avvocati, hanno lasciato e lasceranno tutti i cittadini privi di adeguate risposte. La paralisi completa, oltre a prolungarsi, per scelta degli uffici giudiziari sino a settembre, avrà delle ricadute enormi per l’intero comparto giustizia e la tutela dei diritti”.